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Il Milan che espugna lo Stadium e conquista un posto nella prossima Champions con 90 minuti di anticipo. L’Inter che fa le prove generali per Istanbul sfoderando contro l’Atalanta una Lu-Ba-La ad alta precisione. Il Napoli che pareggia a Bologna e che non può dunque migliorare il record di punti (91) stabilito nel 2018 con Sarri in panchina. La lotta per non retrocedere che s’infiamma: dallo 0-4 dello Spezia con il Torino al rocambolesco 1-1 casalingo del Verona che si fa raggiungere nel recupero dall’Empoli. E, a pari punti, il calendario dice Milan-Verona e Roma-Spezia con alta probabilità di spareggio. Una penultima giornata insomma affatto banale, con grande pathos anche per il trono del gol: la doppietta del Dallara consente ad Osimhen di allungare su Martinez e il 25 a 21 con ancora una partita da giocare pare già una sentenza.
E una sentenza (a parte le facili battute tra Caf e dintorni…) è anche la stagione nera della Juventus. La Juve-2 dell’Allegri-2 è entrata… in doppia cifra: quella causata dalla zuccata di Giroud è la sconfitta numero 10 in campionato, record negativo per la (doppia) gestione bianconera di Allegri. Che di sconfitte, nella Serie A 2021-22, ne aveva rimediate 8. La trasferta di Udine che chiuderà questa tormentatissima stagione bianconera sarà comunque importante: perché i 69 punti sul campo sono comunque pochini, e magari sarebbe bello migliorare lo score del passato campionato (quarto posto con 70 punti), comunque peggiore rispetto al quarto posto raggiunto dalla Juve targata Pirlo che di punti nel 2020-21 ne conquistò addirittura 78. Segnando, tra l’altro, la bellezza di 70 reti (adesso i bianconeri sono a quota 55 e nel torneo scorso chiusero a 57).
Anche nel dopo-sconfitta con il Milan il tecnico livornese ha parlato di stagione “importante e straordinaria”, ormai un suo “must”. Campionato a parte sarebbe bene non dimenticare che in Champions League la Juventus ha perso 5 partite su 6 nel girone eliminatorio (un record negativo per il club bianconero) ed è stata eliminata in semifinale di Europa League da un Siviglia che nella Liga è soltanto nono, molto più vicino alla zona retrocessione che alla zona Champions. Juve fuori in semifinale anche in Coppa Italia, per una stagione “importante e straordinaria” che complessivamente ha portato in dote la bellezza di 17 sconfitte stagionali.
Molte più le note negative di quelle positive anche a livello di singoli. L’involuzione di Vlahovic (che comunque con 10 gol è il miglior marcatore juventino in campionato), il mancato recupero di un Chiesa che sembra l’ombra di se stesso dopo il grave infortunio della passata stagione, prestazioni da horror di un Alex Sandro che pare inadeguato tanto da difensore centrale che da stantuffo esterno. La continuità di Danilo, il risveglio di Rabiot e qualche lampo di Kostic e Di Maria le note liete. Di una squadra che – pur con tutte le attenuanti del caso – ha profondamente deluso. Sul campo.