Il portiere bianconero: "Non mi pongo limiti, la sfida è solo con me steso"
"Finire in questo modo è qualcosa che mi inorgoglisce". Sono queste le prime parole con cui Gigi Buffon fotografa l'ultima serata trionfale con la sua Juventus. Lascia, stavolta per sempre. Da giocatore almeno. Perché nel futuro potrà tornare, con altri ruoli. Oggi vuole però continuare a tenersi stretto quello di portiere, con un'altra squadra, un altro club. Ma prima si gode la festa per la Coppa Italia: "Juve, tifosi, presidente, compagni e allenatore saranno sempre parte della mia vita. Tutte le cose alla fine devono finire, ho 43 anni e dovevo fare delle scelte".
La scelta, appunto. Per ora sappiamo che ha scelto di cambiare. Aspettiamo di capire dove potrà andare. Si dice Roma, dove lo vorrebbe Mourinho: "Ho avuto tanti contatti e proposte, quella che riterrò stimolante e più folle di me la sceglierò . Se sono arrivato qui è per quel pizzico di follia che mi ha permesso di sognare sempre per nuovi progetti e conquiste. Ho bisogno ancora di battermi, di viaggiare e portare al limite il mio corpo e la mia energia e di conseguenza ho detto quello che ho detto. Potrei smettere anche di giocare ma se c'è qualcuno più folle di me e che mi fa immaginare qualcosa più folle di me io lo seguo Non mi pongo limiti, la sfida è solo con me steso e con nessun altro".
Lucida follia, dunque. Come quella che lo porta addirittura avanti di un anno e mezzo, al Qatar e a un altro record, quello dei Mondiali disputati: “Guardiamo come arriverò in quel dicembre 2022. Per l’orgoglio che ho e sentendomi ancora Buffon non mi aspetto e non voglio regali, se qualcuno pensa che io sia ancora un portiere affidabile io ci sono. Ma la sfida è a me stesso, arrivare a dicembre 2022 e sapere che sono ancora forte e potrei esserci”.