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Juve, serve la mano di... Giuntoli: così Thiago Motta non può fare miracoli

Il responsabile dell'area tecnica ammette che serve un difensore ma in attacco vorrebbe aspettare Milik, però...

di Enzo Palladini
28 Nov 2024 - 07:40
 © Getty Images

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Il futuro immediato della Juventus è più che mai nelle mani di Cristiano Giuntoli. Promosso a pieni voti dopo il mercato estivo, il responsabile dell'area tecnica ora ha un compito ancora più complicato: deve dare a Thiago Motta qualche strumento in più per lottare a certi livelli, partendo dal presupposto che non può permettersi investimenti pesanti. Ma dopo Birmingham è chiaro che qualcosa in questa Juve va fatto.

Costruire una Juve con una rosa ristretta è stata una scelta condivisa. Lo sapeva Thiago Motta quando ha accettato la corte del club più amato d'Italia. Certo non poteva sapere che di questo gruppo così poco numeroso avrebbe perso vari elementi contemporaneamente. Partire per una trasferta europea con quattordici giocatori di movimento a disposizione è davvero una rarità nella storia recente delle Coppe, è un modus operandi che rimanda ai tempi eroici in cui gli allenatori avevamo a disposizione una sola sostituzione nell'arco dei novanta minuti. Eppure tutto questo è davvero successo il 27 novembre 2024 a una squadra partita per andare avanti in tutte le competizioni. 

Così come è messa ora, la Juventus è una buona squadra, affronta le partite con la giusta personalità, ma ha delle lacune evidenti. I due difensori centrali, Gatti e Kalulu, hanno disputato un'ottima prova anche al Villa Park, ma non possono giocare sempre solo loro. Così come Cambiaso, giocatore delizioso per dedizione e per duttilità, non può correre per altri sette mesi su e giù per la fascia. Un difensore centrale, anche solo pensando a una possibile squalifica o più banalmente a un raffreddore dei due titolari, serve come il pane. Ma non può essere una semplice occasione di metà stagione. Deve essere pronto per giocare subito, in qualsiasi momento. Anche su campi complicati come quelli che la Juve dovrà frequentare in giro per l'Europa. Deve avere il physique du role per mettere in soggezione anche gente come Kane o Mbappè. Altrimenti sarà una sofferenza continua. 

Nel prepartita di Birmingham, Cristiano Giuntoli ha detto chiaramente che a livello numerico un intervento nella zona difensiva ci sarà. Un'ammissione che suona come una promessa. Le scelte dell'ex diesse del Napoli non sono mai banali e nel linguaggio degli operatori di mercato ammettere che serve un innesto significa avere le idee chiare. Non bisogna pensare a un acquisto milionario, la strategia della società bianconera è chiara: si può operare solamente in prestito. Ma anche con questa formula si possono trovare ottimi affari. Un po' meno rassicurante è la seconda parte del discorso di Giuntoli, quello che riguarda l'attaccante. La sua risposta è stata secca: "Aspettiamo Milik". Non è detto che sia una strategia vincente. L'infortunio del centravanti polacco doveva essere una banalità, invece si sta trascinando dalla passata stagione. Fino a qualche giorno fa si diceva: "Okay, ma se si infortuna Vlahovic...". Alla fine Vlahovic si è infortunato davvero, McKennie e Weah, con tutto il rispetto per il valore assoluto dei giocatori in questione, non possono essere i centravanti titolari di una squadra come quella bianconera. Serve una punta che possa far respirare Vlahovic o possibilmente sostituirlo degnamente. Non deve essere per forza uno come Zirkzee che sarebbe il massimo, basterebbe una via di mezzo. 

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La scelta condivisa (aggettivo che va ribadito sempre e comunque per evitare equivoci) di costruire una rosa ristretta ha consentito a Giuntoli di ottenere il primo grande obiettivo stagionale, quello di tagliare il monte-ingaggi che ha smesso di essere il più oneroso della Serie A. Ma adesso, paradossalmente, questo nuovo assetto rischia di compromettere quelli che sono gli obiettivi sportivi del club. Siamo a un terzo del campionato e a poco più del 50% della fase a girone della Champions League. Resta ancora molto da fare, ci sono la Coppa Italia, la Supercoppa italiana e il Mondiale per club. La Juventus è tornata a vincere (sia pure la Coppa Italia) alla fine della passata stagione dopo un digiuno che si stava prolungando. Così come è strutturata ora, la Juve potrebbe fare molta fatica a tirare fino a luglio inoltrato, quando finirà il Mondiale per club. Un difensore di spessore e una buona alternativa in attacco potrebbero anche non essere sufficienti quando in Italia e in Europa ci sono club che potrebbero schierare due squadre altamente competitive. La palla passa a Giuntoli. L'hanno preso perché è uno dei più bravi e quelli bravi sanno inventare anche quando il salvadanaio è vuoto. 

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