La "Nota 10940" secondo i legali bianconeri potrebbe essere un documento capace di poter portare all’inammissibilità dell'intero processo
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La difesa della Juventus segna un punto a proprio favore nel caso plusvalenze. Il TAR del Lazio ha, infatti, dato il via libera all’accesso per i legali del club bianconero alla carta finora "segreta", chiamata "nota 10940" datata 14 aprile 2021 in cui la Covisoc chiede alla Procura Federale alcune interpretazioni legate al caso plusvalenze. Secondo i legali del club bianconero questo potrebbe essere un documento capace di poter portare all’inammissibilità dell'intero processo e veder così restituiti i 15 punti di penalizzazione.
Come riporta Calcio e Finanza, si tratta di una carta in cui l’organo di vigilanza segnala alla Procura alcune “fattispecie per le quali non è agevole apprezzare quali siano i criteri a cui si sono attenuti i contraenti allo scopo di pattuire il relativo prezzo“. In particolare, al centro c’è anche la risposta nella nota della Procura Federale, “che ha fornito indicazioni interpretative alla Co.Vi.So.C. ai fini dell’emanazione della nota, con la quale la Commissione ha proceduto a una segnalazione in ordine alla valutazione degli effetti della cessione dei calciatori sui bilanci di alcune società professionistiche ai fini dell’iscrizione ai rispettivi campionati - spiega il TAR del Lazio - Va, quindi, ordinato alla Co.Vi.So.C. di ostendere al ricorrente copia della nota della Procura Federale, entro sette giorni dalla comunicazione, in via amministrativa, della presente sentenza ovvero dalla notifica, se antecedente"
Il procuratore capo Chiné, a seguito dell’istanza formalizzata lo scorso 14 marzo 2022 e anche nelle settimane successive, respinse la richiesta di messa agli atti del documento poiché “la nota non fa parte della documentazione acquisita nell’ambito del procedimento disciplinare”. La Covisoc, da parte sua, si è difesa dicendo negli atti del ricorso al TAR: “Il documento a cui si richiede di potere accedere è stato formato dalla Procura Federale che legge per conoscenza. La Vostra istanza, pertanto, è stata prontamente indirizzata a tale organo per quanto di competenza. Si prega quindi di fare riferimento alla Procura Federale la quale potrà compiutamente esprimersi sull’istanza formalizzata”.
Tanto è bastato però ai legali della Juventus per chiedersi se e perché la Procura federale abbia interagito con la Covisoc ad aprile in merito a procedimenti aperti poi solo successivamente a ottobre. In ballo c’è un dettaglio non da poco: secondo la difesa, il 21 aprile 2021 andrebbe indicata come data di instaurazione del procedimento e quindi, secondo i tempi previsti dall’iter processuale (30 giorni per iscrizione della notizia in apposito registro e 60 giorni per la durata delle indagini) sarebbero inutilizzabili gli atti di indagine successivi al 14 luglio 2021 e dunque – secondo i difensori – l’azione disciplinare sarebbe inammissibile.
“È evidente l’interesse all’accesso difensivo nel caso in esame, in particolare nella pendenza della impugnazione della sentenza di revocazione, emessa dalla Corte Federale di Appello, proprio perché l’atto in esame dev’essere conosciuto prima che si concluda il processo sportivo, posto che ogni successiva iniziativa proposta presso la giurisdizione amministrativa statale incorrerebbe nei noti limiti degli strumenti di tutela, che in materia disciplinare sono di tipo risarcitorio e non reale, secondo l’impostazione accolta dalla Corte costituzionale”, spiega il TAR.