Il giovane centrocampista non avrebbe puntato sulla Juve, ma rischia comunque grosso. Un recente precedente inglese lo aiuta
Nelle prossime settimane, se non giorni, arriverà il deferimento di Nicolò Fagioli da parte della Procura federale. Dopo che il nome del giovane centrocampista è finito nella rete delle indagini della Squadra mobile di Torino, lui stesso ha ammesso di aver scommesso su piattaforme online illegali anche per eventi relativi al suo sport. "Ho fatto puntate su partite di calcio", avrebbe detto agli investigatori che lo hanno sentito. Il che, per il Codice di giustizia sportiva, non si può fare, tanto da prevedere una squalifica minima di tre anni. Che, ipoteticamente, rischia lo stesso Fagioli. Il quale, come noto, si è subito autodenunciato alla Figc dopo essere stato convocato dalla Procura di Torino una volta emerso il suo nome.
Insomma, il rischio è notevole, anche se la difesa punterà sulla presunta ludopatia e il fatto che, come sembra, non abbia scommesso su partite della sua squadra, la Juventus dalla scorsa stagione, la Cremonese l'anno prima, non complica in maniera irreversibile la situazione. Oltre, come detto, all'essersi subito autodenunciato. A suo favore, potenzialmente, c'è un recente precedente che riguarda Ivan Toney, attaccante del Brentford e dell'Inghilterra, sospeso per otto mesi proprio per aver infranto il regolamento sulle scommesse con 262 violazioni nel giro di quattro anni. Non corre pericolo, invece, la Juventus, subito avvertita da Fagioli e dai suoi avvocati una volta finito nell'indagine.
Al contrario di Pogba, la cui vicenda è ancora tutta da definire, in questo caso il club bianconero pare intenzionato a stare vicino al ragazzo vista la sua giovane età e il fatto che sui tratti di un problema serio. Ipoteticamente, potrebbero rischiare qualcosa compagni o ex compagni del giocatore, comunque dei tesserati, se fossero stati a conoscenza del suo lato da "scommettitore fuorilegge" e non avessero avvertito la Procura federale.
Il nome di Fagioli è solo il primo di altri finiti nella rete delle puntate illegali. Anche Sandro Tonali e Niccolò Zaniolo sono stati ascoltati dalla polizia sul caso scommesse.