L'ex centrocampista bianconero non ha gradito la decisione del club di non portare la questione anche davanti al Consiglio di Stato
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Giuliano Giannichedda è tornato a parlare di Calciopoli, criticando la decisione della Juve di rinunciare al ricorso al Consiglio di Stato sul risarcimento danni per l'assegnazione dello scudetto 2005-2006 all'Inter. "Quello è un titolo vinto. Se andiamo a leggere i nomi era una Juve troppo forte per non vincere - ha detto l'ex centrocampista bianconero a 'Radio Bianconera' -. Visto che era l'ultimo ricorso, io l'avrei fatto". "Siamo andati in B altrimenti avremmo fatto grandi cose anche in Europa, era una Juve fantastica", ha proseguito Giannichedda rivendicando il titolo assegnato d'ufficio ai nerazzurri dopo l'inchiesta.
"Allenarsi e giocare in quella squadra è stato un grande orgoglio - ha aggiunto il centrocampista sottolinenando la qualità di quel gruppo -. Chi ha partecipato lo sente suo quello scudetto. Nessuno ci ha dato una mano, ce la siamo dati da soli". "Dopo tanti anni anche la società ha tralasciato l'ultimo ricorso, ma sono 17 anni che va avanti", ha concluso l'ex mediano bianconero puntando il dito contro la decisione del club di chiudere la questione senza battagliare fino all'ultimo davanti al Consiglio di Stato.