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PARLA GIUNTOLI

Giuntoli: "Motta predestinato, non conta solo vincere. Rinnoveremo Vlahovic, di Allegri non parlo"

Il dt bianconero in una lunga intervista: "Inter e Napoli favorite per lo scudetto"

27 Set 2024 - 08:41

"Il rinnovo di Vlahovic lo faremo, non è mai un problema. E se non fosse arrivato Thiago Motta il piano prevedeva di arrivare a un tecnico straniero che allenava e allena ancora in Europa". Cristiano Giuntoli, intervistato dal Corriere della Sera, si mostra deciso e ottimista sulla stagione della Juventus rivelando anche qualche retroscena. Calafiori era un obiettivo della Vecchia Signora "Sì, e non è un rimpianto solo per noi ma per tutto il calcio italiano", mentre sul rapporto con Massimiliano Allegri, tanto chiacchierato, il dt preferisce soprassedere: "Mi spiace ma di questo non parlo".

Chiara la mission del nuovo corso con più di un occhio al bilancio: "Dovevamo abbassare il monte ingaggi e l’età media della rosa. E l’abbiamo fatto. Direzione? Costruire mattone dopo mattone il nostro percorso, siamo fra le squadre più giovani del campionato e abbiamo un progetto importante. Vincere non è la sola cosa ma la più importante. Noi dobbiamo mantenere l’equilibrio finanziario e una competitività elevata per riportare il club dove merita. C’è il risultato, ma anche il modo con il quale ci si arriva. Bisogna partire dalle prestazioni, sta qui la differenza. Thiago Motta è un predestinato, ha grande personalità ed è empatico con la squadra". 

La pressione c'è a Torino, non è poca. Ma ai bianconeri serve tempo visto che il progetto è totalmente nuovo: "Inter e Napoli sono le favorite per vincere il campionato - il pensiero di Giuntoli -. Lo dice la storia, a vincere è sempre il club più esperto. I nerazzurri lo sono, gli azzurri lo sono diventati dopo un cambio di strategia. Noi abbiamo rischiato ripartendo da zero. Non sappiamo dove possiamo arrivare, ci stiamo scoprendo".

Infine una battuta sui nomi più caldi del recente mercato della Juventus da parte di Giuntoli: "A Chiesa auguro il meglio, con l'entourage siamo stati onesti fin da subito cercando la soluzione più giusta con il calciatore che è molto forte. Koopmeiners invece è speciale nella giocata e nella tecnica: in campo è sempre a testa alta. Lo ritengo uno tosto, la trattativa per lui è stata molto difficile? Mckennie come Chiesa? No, lui non è mai stato fuori dal progetto: abbiamo avuto esclusivamente dei problemi per il rinnovo".

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