Monza-Juve: il film della partita
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Il rientro di Nico dà più soluzioni a Motta, il jolly McKennie è una sicurezza, ma la difesa è scoperta
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Dopo 43 giorni a Monza la Juve è tornata a vincere in campionato. Tre punti pesanti per interrompere la "pareggite", rimanere aggrappati al treno per la zona Champions e provare a insistere su un cambio di identità tattico rischioso ma necessario. Al netto della certezza del jolly McKennie e degli strappi di Conceicao e Yildiz, tra alti e bassi, all'U-Power Stadium la Juve 2.0 ha mostrato pregi e difetti di un "cantiere" ancora aperto in cui Motta dovrà ancora metterci del suo per indicare la via giusta da seguire.
Con Koopmeiners arretrato in regia accanto a Locatelli e Nico Gonzalez al centro del tridente alle spalle di Vlahovic, i bianconeri hanno dimostrato di poter far girare la palla tra le linee con più ritmo, velocità e idee di quanto fatto vedere finora. Merito soprattutto delle caratteristiche dell'argentino, capace di lavorare da play avanzato con qualità e dinamismo e dare più soluzioni in verticale alla squadra e imprevedibilità nell'uno-due al limite. Tutto a favore anche delle incursioni degli esterni per andare con più pericolosità sul fondo, sfruttare l'uno contro uno in fascia e cercare Vlahovic con i cross.
Meccanismi che contro il Monza si sono visti a tratti dando buoni segnali, ma che hanno evidenziato anche qualche criticità pericolosa in fase di non possesso. Senza la palla tra i piedi e saltata la prima pressione sui portatori avversari, contro gli uomini di Nesta la squadra è apparsa spesso divisa in due tronconi e la retroguardia bianconera è rimasta troppo scoperta sia centralmente che sugli esterni.
Situazione che ha costretto Di Gregorio a qualche parata decisiva e tenuto il risultato in bilico fino alla fine lasciando qualche dubbio sulla reale tenuta di questa Juve a "trazione anteriore" e ipotizzando la necessità di ancora qualche ritocco tattico per dare più equilibrio in entrambi le fasi, aumentare la propensione ad aggredire in avanti limitando i rischi e provare a risalire la classifica. A -9 dal Napoli, del resto, la strada per arrivare in alto è ancora molto lunga e tutta in salita.
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