Dure parole del presidente all'assemblea degli azionisti: "Il calcio ha bisogno urgente di una nuova governance"
E' un Andrea Agnelli che ne ha per tutti quello che ha aperto l'assemblea degli azionisti della Juve. E si parte proprio dalla squadra guidata da Allegri. "Eravamo consapevoli che il processo di rinnovamento della rosa della Juventus avrebbe potuto creare qualche difficoltà, ma non è assolutamente una giustificazione del 14° posto attuale in classifica. Ma la critica non è per Allegri, è per tutti quanti noi", le parole del presidente.
"Gli investimenti per Dybala, Lemina, Rugani, Morata, Sturaro, Pogba e Zaza ci garantiscono un grande futuro. Siamo sempre vigili sul mercato e siamo pronti a sfruttare situazioni come quella di Tevez", ha aggiunto. "Il turn around che avevamo iniziato nel 2010 si può dire completato. Adesso abbiamo sfide davanti a noi se possibile ancora più difficili e solo con una struttura equilibrata dei ricavi si puo' competere ad alto livello", ha detto parlando del bilancio societario. Poi un duro attacco anche alla Figc e al mondo del calcio: "Dagli ultimi eventi accaduti dopo la mia lettera agli azionisti emerge l'enorme bisogno di un cambiamento della governance del calcio a livello nazionale ed internazionale che permetta al mondo del calcio di riacquisire la centralità verso tutti gli stakeholder e soprattutto verso i tifosi".
Capitolo Calciopoli. "Abbiamo un costante dialogo con la Federazione e con il presidente - ha spiegato - . Ho letto le dichiarazioni dell'avvocato Medugno e ho solo fatto molta fatica a trovare in bilancio della Federazione gli accantonamenti a cui egli faceva riferimento. Alla luce di questi nuovi eventi non riteniamo che il quadro entro il quale operiamo ci permetta oggi di trarre conclusioni diverse da quelle che ho più volte esposto". Sul ricorso di Gazzoni: "Sta valutando il ricorso presentato da Gazzoni (ex patron del Bologna, ndr) e la sua richiesta di risarcimento che nei nostri confronti è di 30 milioni. Alla fine di tutte le valutazioni vedremo se sarà opportuno fare un accantonamento nel bilancio 2015/2016 oppure se non è opportuno".
Sul futuro personale e della società: "Sono appena stato confermato alla presidenza della Juventus per i prossimi tre anni, sto bene qui e non ho ambizioni di carriera politica. L'obiettivo della Juventus è di attestarsi a 300 milioni di ricavi senza i proventi delle competizioni internazionali. Ci sono 4 club per il momento irraggiungibili: Real MAdrid, Barcellona, Bayern Monaco e Manchester United, che crescono di 50-60-80 milioni all'anno. La Juventus si colloca nella seconda fascia, dove ci sono, per fare un paio di esempi, il Borussia Dortmund e il Chelsea. I 300 milioni di ricavi senza considerare quelli delle competizioni internazionali non sono il tetto massimo raggiungibile, ma per crescere, come il resto delle squadre italiane, si deve attuare quel serio programma di riforme che invochiamo da tempo".