Prova di maturità per il talento bianconero al Franchi. E quali analogie col più celebre, e tormentato, dei ritorni, quello di Roby Baggio?
Federico Bernardeschi torna a Firenze. E lo fa con una maglia da titolare della Juve. Complice l'assenza di Dybala e Cuadrado e con Douglas Costa non ancora al meglio, al Franchi il talento bianconero potrebbe infatti partire dall'inizio. Una prova di maturità importante per il "Berna", che venerdì sera dovrà fare i conti non solo con gli avversari in campo, ma anche con i fischi dei suoi ex tifosi viola. E con un precedente che fa parte della grande storia del Pallone: Roby Baggio.
Prima o poi doveva succedere. Per Bernardeschi il giorno più atteso e temuto sta per arrivare. A Firenze i tifosi non l'hanno perdonato per il turbolento passaggio in bianconero della scorsa estate e lo aspettano al varco. Di sicuro venerdì al Franchi non lo attenderà lo stesso trattamento riservato a Borja Valero, altro idolo dei viola applaudito anche con indosso la maglia dell'Inter.
L'impressione è che a Firenze per Federico sia pronta un'accoglienza molto calda, soprattutto perché con molta probabilità dovrebbe giocare dal primo minuto. Con Cuadrado, Dybala e Douglas Costa ai box, infatti, Allegri sembra intenzionato a puntare ancora su Bernardeschi dopo la bella prova contro il Sassuolo. Sarebbe la seconda gara di fila da titolare. Un'importante prova di maturità proprio contro la squadra che ha visto nascere, crescere e sbocciare il suo talento.
Finora alla Juve Bernardeschi ha collezionato 23 presenze, con 4 gol e 5 assist. Un bel bottino, considerato l'utilizzo col contagocce. E ora sembra giunto il momento della verità. Bernardeschi torna a Firenze da avversario per conquistarsi un posto importante nella Juve di Allegri.
Firenze, il cuore, la passione e i tradimenti: per Bernardeschi qualcosa c'è da leggere e scrutare nel passato, ovvero Roberto Baggio. Il 6 aprile 1991 (una vita...), Baggio "traditore" vestiva la maglia della Juve dopo aver lasciato la Fiorentina e una turbolenza dei tifosi che questa di Bernardeschi fa quasi sorridere. Allora sì che era una storia difficile, dura, si temeva chissà cosa. Fiorentina-Juventus, quel giorno, era il ritorno di Baggio, la "madre di tute le partite", la rivalità storica fra i due club ingigantita dal tradimento e dalla prima volta. Uno stadio ribolliva di tifo, Baggio che si rifiutò di battere un calcio di rigore, Baggio che raccolse una sciarpa viola lanciata dagli spalti, Baggio che era Baggio e anni dopo raccontò che "era naturale per me aver fatto quelle cose, io a Firenze avevo lasciato un pezzo di cuore". Il cuore, appunto.