Il portoghese, che ha segnato quanto la squadra gialloblu, ritrova Sorrentino che lo fermò all'esordio
All'andata al Chievo non aveva segnato. Anche e in certi casi soprattutto per merito di Stefano Sorrentino. C'era stata notizia. Senza gol la prima di CR7 in Italia. Se vogliamo fu quasi clamoroso ripetere la stessa cosa alla seconda contro la Lazio, con quel momento del gol di Mandzukic che pareva prenderlo in giro, e alla terza a Parma quando uscì addirittura con un occhio nero. Una voglia soffocata di sentire e magari accompagnare quel rito liberatorio che arriva alla quarta giornata, nel pomeriggio del 16 Settembre contro il Sassuolo.
Quel giorno fu addirittura doppietta, da quel giorno gol e annesso rito prendono il ritmo che in fondo ci si aspettava da uno come lui. Quattordici reti nel girone di andata, in cui ha sempre giocato e con media realizzativa dello 0,74% che lo porta piuttosto vicino ad un gol a partita.
Guardate i numeri che riguardano i nove anni di Madrid. In sei occasioni nel girone di ritorno ha segnato di più rispetto alla prima parte del torneo, con punta massima ottenuta nella sua ultima Liga, passando da 4 a 22. Bilancio una sola volta in pareggio nel 2011/12 e dunque due sole volte negativo, tra l' altro in due stagioni consecutive dal 2013 al 2015.
Insomma l'auspicio c'è e qualora ci pensasse non è messo così male. Gli basterebbe segnarne due in più da domani in avanti per guidare la speciale classifica dei migliori marcatori juventini del dopo guerra assieme a John Hansen, primo assoluto e capocannoniere del campionato a quota 30 nel 51/52. Più di se stesso, Charles e Sivori visto che fino a 25 è stata questione tra loro tre.
In generale meglio avevano fatto Luca Toni, 31 gol con la Fiorentina, e il praticamente irraggiungibile Higuain, 36 con il Napoli. Non sappiamo se questo sia uno degli obiettivi collaterali di CR7. I fatti dicono che le possibilità cominciano teoricamente dal Chievo. Secondo tentativo dopo l'andata e come all'andata in porta ci sarà Sorrentino.