Dichiarata l'incompetenza della Procura di Torino, il processo si svolgerà nella Capitale. Accolto il ricorso di Andrea Agnelli e degli altri indagati
La Corte di Cassazione ha deciso di spostare da Torino a Roma il processo nato dall'inchiesta Prisma sui bilanci della Juventus. Dopo l'udienza tenutasi mercoledì la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Juventus e dell'ex presidente Andrea Agnelli, ma a sorpresa gli atti non sono stati trasferiti a Milano - sede della Borsa italiana - ma a Roma.
La richiesta dei legali bianconeri era stata motivata facendo notare ai magistrati della Suprema Corte che sebbene l'ipotesi di reato contestata agli indagati si era verificata a Torino, la Borsa si trova a Milano e i relativi server a Roma. I giudici, accogliendo la richiesta delle difese, hanno stabilito dunque che la competenza territoriale debba essere trasferita nella Capitale. Il verdetto è arrivato in tarda serata, dopo un'udienza camerale della Quinta Sezione. Una decisione molto importante per la Juventus e soprattutto per i 12 imputati dell’inchiesta Prisma, tra cui Agnelli, Nedved, Paratici, Arrivabene e altri ex dirigenti bianconeri accusati a vario titolo di aggiotaggio, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza.