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Juve giù dal trono dopo 552 giorni. E il gioco di Sarri non c'è ancora

I bianconeri comandavano la classifica di Serie A dall'11 marzo 2018. E il tecnico è alle prese anche con gli infortuni

15 Set 2019 - 09:45

La Vecchia Signora non è più la regina. Sul trono d'Italia, almeno per ora, c'è solo l'Inter di Antonio Conte, che al massimo potrà essere raggiunta dal Torino, impegnato nel posticipo di lunedì contro il Lecce: la Juve, però, è già dietro, e insegue a due punti di distanza dopo tre giornate. Non accadeva da un anno e mezzo: numeri alla mano dall'11 marzo 2018, quando i bianconeri, con una gara da recuperare, scavalcarono il Napoli di Sarri in testa alla classifica. Sono passati 552 giorni, uno scudetto vinto soffrendo e un altro dominando dall'inizio alla fine.

La prima conseguenze del pareggio senza reti di Firenze è stata questa, ma il punto, più che altro, è capirne le cause. Maurizio Sarri era partito con due successi in due gare, restando lontando dalla panchina per la polmonite, ma sia a Parma che contro il Napoli non si era ancora vista la "sua" squadra e al Franchi c'è stato persino un passo indietro.

Non solo: i k.o. di Douglas Costa, Pjanic e Danilo un po' preoccupano, soprattutto quello dell'esterno d'attacco brasiliano che era stato l'arma in più nelle due partite disputate ad agosto. Ma la verità è che anche a Napoli il tecnico impiegò del tempo prima della rivoluzione e non basta il caldo, né gli infortuni a ripetizione, a spiegare le ragioni di un processo di crescita ancora lento. Nessun allarme, insomma, serve solo pazienza. Anche se vedere la Juve dietro fa sempre un certo effetto, soprattutto se davanti c'è l'Inter di Conte.

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