La batosta subita in casa dalla Fiorentina si porta dietro una serie di riflessioni sul futuro stagionale dei bianconeri
Scendere in campo con la consapevolezza di avere tre punti in meno in classifica, giocare buona parte della partita in dieci, non vedersi assegnare due rigori... Tutti alibi concreti che però non bastano a giustificare la netta sconfitta con la Fiorentina. Nemmeno il fatto di essere la squadra che nei maggiori campionati ha il record stagionale di cartellini rossi (5 di cui 4 diretti). Anche perché lo stesso Pirlo ha sottolineato la pochezza motivazionale dei suoi anche nei quasi 20 minuti in cui hanno giocato 11 contro 11.
Come si fa a passare dalla sontuosa prestazione di Parma a quella balbettante di tre giorni dopo? Non può essere soltanto una questione di testa, ci sono anche dei limiti strutturali, per esempio, in fase difensiva. Il reparto arretrato è chiamato a tenere una posizione alta sul campo ma le letture dei giocatori su alcuni concetti base (palla coperta o scoperta, per esempio), non sembrano essere stati recepiti nel modo corretto. Così come la modalità giusta per affrontare un folletto che si muove in modo imprevedibile sulla trequarti come Ribery.
Prima del rosso a Cuadrado si è vista una Juve particolarmente sbilanciata, che lasciava solo due centrali dietro la linea della palla sfruttando le caratteristiche di due esterni bassi particolarmente portati alla spinta (Cuadrado e Alex Sandro). Se a tutto questo si aggiunge la solita ricerca di un calcio offensivo, con parecchi giocatori a scambiarsi la posizione nei pressi dell'area avversaria, è facile dover concedere qualcosa dietro. Quando è rimasta in dieci, per un po' la Juve ha cercato di assecondare le sue caratteristiche lasciando Morata e Ronaldo in avanti, stringendo Chiesa vicino a Bentancur e McKennie in fase difensiva, per una sorta di 4-3-2 diventato poi un più logico 4-4-1 con Morata chiamato a coprire la fascia prima di lasciare il posto a Bernardeschi.
Al netto degli errori arbitrali, però, la Juve non ha mai dato l'impressione di potersi rendere pericolosa anche per i meriti di una Fiorentina che ha sfruttato al meglio la superiorità numerica mantenendo senza troppi problemi il controllo del gioco e del possesso. Con l'ingresso di Kulusevski per McKennie, poi, i bianconeri si sono sbilanciati troppo e hanno concesso i due gol che hanno permesso ai viola di chiudere la partita. Ora la vetta si allontana e Pirlo dovrà sfruttare la pausa per far fare ai suoi i compiti delle vacanze di Natale. Esercizi di concentrazione e un ripasso serio della fase difensiva.