La Federcalcio ha chiesto informazioni sull'inchiesta. L'ad bianconero in Procura come persona informata dei fatti. Presto nuove audizioni
È durata circa tre ore l'audizione dell'ad della Juve Maurizio Arrivabene al Palazzo di Giustizia di Torino. Il dirigente bianconero, che copre l'attuale carica da luglio dopo essere entrato nove anni fa nel consiglio di amministrazione, è stato sentito come persona informata dei fatti dai magistrati Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni che indagano sui bilanci e sulle operazioni finanziarie del club torinese, in particolare sulle plusvalenze nel triennio 2019-2020-2021. La Federcalcio ha chiesto informazioni sull'inchiesta sui bilanci della Juve e sul materiale acquisto dalla Procura di Torino, che si è resa fin da subito disponibile a collaborare per quanto consentito dalle indagini. È quanto emerge da ambienti del palazzo di giustizia subalpino, secondo cui dalle numerose intercettazioni - ora secretate - potrebbero emergere elementi di interesse per la giustizia sportiva.
Per ora può essere inviato solo il decreto di perquisizione: i verbali degli interrogatori secretati, le intercettazioni e il materiale coperto da segreto istruttorio non può essere divulgato fino a chiusura indagini.
Secretato l'interrogatorio di Arrivabene, come già accaduto sabato con quello di ben nove ore del dg Federico Cherubini, che in estate ha sostituito Fabio Paratici, considerato dagli inquirenti l'artefice della "pianificazione preventiva" delle plusvalenze e per questo motivo indagato con il presidente Andrea Agnelli e il vicepresidente Pavel Nedved. A breve a Palazzo di Giustizia potrebbe essere il turno di altri dirigenti. Sono già state calendarizzate le audizioni di Paolo Morganti, braccio operativo di Cherubini, Stefano Bertola e Marco Re, rispettivamente ex Chief Corporate & Financial Officer e ex dirigente finanziario, entrambi indagati con Stefano Cerrato, che della Juve è l'attuale Chief Corporate & Financial Officer.