Al momento il club bianconero non ha diramato alcuna convocazione per gli stranieri ancora all'estero
La Juve vuole giocare, la volontà è stata espressa chiaramente dal presidente Andrea Agnelli nell'ultima assemblea di Lega. Una posizione che, però, fa i conti necessariamente con l'incertezza che regna ancora sovrana circa la data ufficiale per la ripresa degli allenamenti di squadra e l'attesa per un protocollo definito e condiviso che segni il via libera. Un "vuoto operativo" che in casa bianconera si arricchisce di un'ulteriore "vacanza", quella dei nove stranieri ancora all'estero che, per inciso, una volta rientrati dovranno osservare il necessario periodo di quarantena.
Al momento, come evidenziato dal nostro Gianni Balzarini, non è stata diramata alcuna convocazione e dunque è possibile che il centro sportivo bianconero potrebbe rianimarsi anche dopo l'ancora eventuale data del 18 maggio indicata come quella della ripresa degli allenamenti nei quartier generali dei vari club (a parte le disposizioni di alcune singole regioni che, oltretutto, rischiano anche di creare discriminanti tra squadre e squadre). Per starci dentro si dovrebbe prevedere infatti che entro un paio di giorni atterrino all'aeroporto di Torino almeno otto voli privati, considerando che Rabiot si trova in Costa Azzurra e può dunque usare la macchina.
Sinora l'unico tornato è Pjanic, l'ultimo che se ne è andato De Ligt. In tutto stiamo parlando di poco meno di una squadra intera e nella quale l' attenzione come spesso accade è concentrata sull'attacco. Su Gonzalo Higuain, atteso certamente da richiesta chiarimenti su ultime dichiarazioni relative alla pedata, parole sue, con cui fu mandato due anni fa al Milan e Cristiano Ronaldo. Indiscrezioni ne danno imminente l'arrivo a Torino, ma anche qui certezze non ce ne sono. E le voci si rincorrono, vane e discordanti, da ormai diversi giorni.