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Juve, il futuro di Motta può decidersi già a Firenze: pronto il "traghettatore"

Massima incertezza sulla panchina bianconera: tutto può accadere, anche un eventuale esonero

11 Mar 2025 - 09:48
 © Getty Images

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Dieci partite per provare a tenersi la Juve. O forse no, perché Firenze e la Fiorentina incombono pericolosamente sul futuro immediato di Thiago Motta. Esprimersi ora su quale possa essere il destino dell'attuale tecnico della Juve non è facile. Non ci sono certezze né sicurezze. Partiamo da un dato di fatto. Il cappotto con l'Atalanta ha esacerbato gli animi: la dirigenza è scontenta, la tifoseria infuriata, l'umore della squadra pessimo. Nessuno è esente da colpe e responsabilità. Nessuno. Ma, come sempre, il capro espiatorio rischia di essere l'allenatore. Solo un finale di stagione convincente - risultati in prima istanza, gioco e mentalità a seguire - potrebbe salvare la panchina di Motta. Potrebbe, ma non è certo detto. Difficile scommettere sulla riconferma. Ieri si diceva di Gasperini - il più accreditato alla successione - ma nel casting bianconero figurano anche De Zerbi, Mancini, Xavi, più l'immancabile Conte, eterno presunto cavallo di ritorno (ma chi più ne ha più ne metta, la Juve fa gola e le auto-candidature fioccano).

Tutto vero, compresa pure però l'immancabile e puntualissima ipotesi "traghettatore". Ecco perché allora Firenze e la Fiorentina incombono sul futuro immediato di Thiago Motta. Domenica la Juve è di scena al Franchi, campo ostico, accesissima la rivalità col mondo viola. La dirigenza bianconera si aspetta una pronta reazione, caratteriale innanzitutto. Ma poi servono i punti per difendere il quarto posto, questo è l'imperativo categorico: calendario alla mano, cadere a Firenze comporterebbe un rischio vitale per la classifica e per le casse bianconere. Un crollo, o più banalmente un nuova caduta, potrebbe così portare a immediate e drastiche soluzioni, complice anche la sosta per le nazionali che consentirebbe due settimane di lavoro al subentrante. Sul profilo, o meglio sui profili individuati si sbilancia oggi Tuttosport: Massimo Brambilla o Francesco Magnanelli, rispettivamente allenatori della Juve Next Gen e della Juve Primavera, a cui viene affiancato il nome di Igor Tudor, ora come ora libero e quindi arruolabile anche con un contratto "a termine". Ipotesi, insomma, in un marasma che comunque non fa bene e non va bene a nessuno: tecnico in primis, ma anche squadra, società e tifosi.

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