L'olandese continua a steccare in ogni zona del campo e la fiducia di Motta non è infinita
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Mentre Kolo Muani si è preso la Juve sulle spalle a suon di gol, alla Continassa Teun Koopmeiners continua a rimanere sul banco degli imputati. Anche a Como l'ex Atalanta ha steccato, risultando il peggiore in campo e confermando le difficoltà fisiche, tecniche e tattiche mostrate fin qui in bianconero. Arrivato a Torino per circa sessanta milioni, l'olandese finora non è ancora riuscito a giocare con ritmo, intensità e qualità indipendentemente dalla posizione in campo. Provato da Thiago Motta sia sulla trequarti, sia in mediana accanto a Locatelli, Koop sostanzialmente non è mai riuscito davvero a esprimete il suo potenziale, risultando spesso avulso dalla manovra, impalpabile nella battaglia e troppo prevedibile e lento nelle giocate. Una brutta copia del giocatore ammirato alla corte di Gasperini, preso da Giuntoli per far fare il salto di qualità alla Juve e che partita dopo partita si sta trasformando invece in un dilemma tecnico-tattico da risolvere.
Contro il Como, Koopmeiners è stato il peggiore in campo. Non solo per quanto riguarda l'assenza in fase di costruzione, ma anche per l'atteggiamento in campo. Troppo compassato e morbido nei contrasti, a Como nell'azione del pareggio di Diao l'olandese si è fatto soffiare una palla sanguinosa da Cutrone in maniera clamorosa. Errore che ha rischiato di costare molto caro alla Juve e che ha confermato il momento complicato che sta attraversando il giocatore.
Ancora a caccia della giusta posizione in campo e soprattutto di una condizione sufficiente per dare ritmo e intensità alle sue prestazioni, finora l'ex Atalanta ha continuato a godere della fiducia incondizionata di Thiago Motta indipendentemente dalle critiche, ma la sostituzione di Como potrebbe rappresentare un punto di rottura nel rapporto tra tecnico e giocatore e l'inizio di una nuova strategia per provare a stimolare il calciatore almeno sul piano caratteriale.
Se con le buone, in questi mesi Koopmeiners non è riuscito a esprimersi sui suoi standard, forse qualche panchina potrebbe dargli la scossa e il tempo per rimettersi in gioco, allenarsi con intensità e ritrovare condizione, stimoli e idee per dare una svolta alla stagione e giustificare l'importante investimento fatto dalla Juve sul suo conto. Valutazione che evidentemente nell'approccio con l'ambiente bianconero sta pesando nella testa e nelle gambe dell'olandese e di cui deve liberarsi per giocare con più leggerezza, coraggio e qualità.