L'attaccante bianconero al gol numero 30 con la maglia bianconera
Occhi, espressione e corsa. Fai gol e qualcosa ti esplode dentro e solo chi di gol ne fa capisce veramente cos'è. Lo ha detto Alessandro Matri, lo dicono tutti quelli che come lui vivono quei momenti. Gioia e poi quel poco o tanto di orgoglio personale che ti salta fuori specie magari se l'assenza di uno come Tevez ti mette improvvisamente di fronte ad un paragone pesante. Di nuovo Juve, anche se non più come prima nel senso di sostanza e forma perchè due anni dopo tutto è cambiato nelle scelte tecniche e nella formula.
Prestito secco dal Milan ma voglia di viversi il momento anche perchè poi a giugno e in una estate intera i percorsi possono cambiare o intrecciarsi di nuovo. Gol numero trenta a dare più peso statistico a quel 29, numero sospeso dall'8 Maggio 2013 quando a scudetto acquisito raccolse a Bergamo l' assist di Pirlo.
Occhi, espressione e corsa. Stavolta verso Allegri, con lui a Cagliari, con lui qualche mese al Milan prima che entrambi lasciassero i rossoneri e, di fatto, pure contro di lui come tutta la Juve quando il 29 ottobre scorso proprio un assist di Matri al 93esimo consegnò ad Antonini la soddisfazione di firmare l'unica sconfitta bianconera in campionato. Assist appunto perchè i gol sono sette con il Genoa, di cui uno solo in casa quasi a confermare che sia la trasferta il suo terreno preferito, quello stesso terreno calpestato solo un anno fa con la Fiorentina e assieme a Firenze che ieri si è arrabbiata con lui colpevole di quegli occhi, di quell'espressione, di quella corsa che solo chi fa gol può veramente spiegare.