La mancata qualificazione alle coppe potrebbe costringere il club a pesanti ridimensionamenti
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Dalle aule di tribunale al campo, con le decisioni del primo che potrebbero avere ripercussioni importanti sul secondo. La mancata eventuale qualificazione alle coppe europee, comunque subordinata alla decisione della Uefa sui casi plusvalenze e manovra stipendi, avrebbe un peso specifico importante sui conti della Juventus, già persuasa, prima della sentenza della Corte Federale d'Appello della Figc, a indirizzarsi verso un ridimensionamento. Non solo, però, perché alcuni giocatori potrebbero, senza Champions, decidere di cambiare aria. Chi? Da Angel Di Maria a Dusan Vlahovic la lista potrebbe essere davvero lunga.
Certamente proprio l'argentino e il serbo potrebbero finire per essere i pezzi grossi da sacrificare. Il primo ha un contratto in scadenza a giugno che già adesso era parecchio in bilico. Di Maria non ha mai nascosto la propria intenzione di chiudere la carriera in Argentina, nel suo Rosario Central. Lo avrebbe fatto probabilmente comunque, ma certamente l'assenza dalle prossime coppe potrebbe spingerlo ancora maggiormente verso casa anche perché, a questo punto, la stessa Juve potrebbe non insistere per rinnovare un contratto economicamente molto oneroso.
Differente il caso di Vlahovic, per il quale la cessione potrebbe portare a un nuovo aggravio sul bilancio. Il serbo è stato pagato, tra costi fissi e bonus (lasciamo perdere gli oneri accessori per 11,6 milioni), circa 80 milioni. Venderlo dopo un anno non proprio esaltante e perché in qualche modo obbligati non farebbe che abbassare il prezzo portando a una ovvia minusvalenza. Il giocatore andrebbe poi tra l'altro sostituito. Positivo sarebbe invece il risparmio alla voce ingaggio (guardagna 7 milioni netti), risparmio che potrebbe allargarsi a giocatori come Pogba, Paredes, Kean e Milik, questi ultimi tre arrivati in prestito.
Da valutare sarebbero anche le posizioni di Max Allegri, blindato da un super-ingaggio non più sostenibile, e magari giovani talenti come Federico Chiesa, che potrebbe finire nel mirino di club importanti e finire sul mercato. Per non parlare di Adrien Rabiot, il cui rinnovo, già complicato così (è in scadenza a giugno, ndr), diventerebbe impossibile. Anche perché il -15 deciso dalla Corte Federale d'Appello per il caso plusvalenze potrebbe essere solo la punta di un iceberg di penalizzazioni che potrebbero influire anche sul prossimo campionato.
Se, insomma, la tendenza della Juve era quella di ricostruire partendo dai suoi giovani, il timore è che questa tendenza possa diventare una necessità. E che il domani bianconero possa avere orizzonti molto meno ambiziosi.