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Juve, Sarri: "Gara di personalità, abbiamo meritato di vincere"

Il tecnico difende de Ligt: "E' forte, ma si deve ancora adattare"

07 Ott 2019 - 00:17

Maurizio Sarri si gode la vittoria di San Siro e il sorpasso in vetta all'Inter. "Il sorpasso in questo momento ha poco significato, l'aspetto importante è che abbiamo fatto una buona prestazione, una prestazione di personalità, di carattere, contro una squadra forte, che aveva sempre vinto fino a questo momento - ha spiegato l'allenatore bianconero a fine gara - Abbiamo meritato di vincere". Su de Ligt: "E' forte, ma si deve ancora adattare".

Una grande partita quella della Juve con gol di pregevole fattura, soprattutto il secondo gol, arrivato al termine di 24 passaggi. "Cosa c'era in quell'azione? I piedi dei giocatori, perché è una squadra che ha qualità, ha grandi qualità e quando trova momenti di lucidità può palleggiare con grande qualità - ha spiegato Sarri -. E quando il palleggio viene fuori fluido le palle gol può venire come diretta conseguenza".

L'esperimento tridente è durato solo 9'. "L'inerzia della partita in quel momento era completamente nostra, era un qualcosa che secondo andava provata, perché uscire dalla partita senza vincere era ingiusto e quindi abbiamo provato anche quella soluzione. Purtroppo l'abbiamo provata in un momento in cui Paulo era leggermente stanco. Dopo qualche minuto ho capito che l'inerzia della partita stava cambiando e ho cercato di riequilibrare la squadra".

De Ligt ha fatto un passo indietro rispetto alle ultime uscite, ma Sarri lo difende a spada tratta: E' un ragazzo forte, chiaramente in fase di adattamento al nostro calcio, alla nostra squadra, al nostro modo di difendere. E' anche normale che in questo momento abbia qualche partita su alti livelli perché la potenzialità è enorme, qualche partita con qualche difficoltà in più, perché è un giocatore che in questo momento deve adattarsi e sta vivendo delle difficoltà. Probabilmente l'infortunio di Giorgio ci ha costretto a velocizzare l'inserimento totale e globale di questo ragazzo, se ci fosse stato Giorgio probabilmente un inserimento più graduale lo avrebbe aiutato maggiormente".

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