Approccio timoroso e gioco molle, i bianconeri sono stati incapaci di reggere la mareggiata dei padroni di casa
Niente da salvare. La Juventus esce dalla sfida più importante della stagione, il derby d’Italia, con le ossa rotte, anzi frantumate. Ancora una volta la squadra di Pirlo ha avuto un approccio troppo molle, “timoroso” come ha detto lo stesso tecnico, ma anche nel resto della partita i bianconeri hanno camminato in campo senza mostrare un'idea di gioco o, peggio, un sussulto d'orgoglio. Le assenze di De Ligt, Cuadrado, Alex Sandro e Dybala, seppure pesanti, non possono e non devono giustificare un ko senza attenuanti: il migliore in campo è stato capitan Chiellini, 37 anni ad agosto, che dopo la gara ha lanciato l’allarme: “I cicli a volte finiscono”.
“Stiamo cercando in tutti i modi di farlo continuare. Riuscire ad arrivare al decimo scudetto di fila sarebbe una cosa incredibile, ma gli anni passano per tutti - ha continuato Chiellini, che poi ha analizzato il match con lucidità - hanno meritato nettamente di vincere, ci hanno surclassato. Abbiamo sbagliato in tutte le fasi, offensiva, difensiva, tecnica, di posizionamento, purtroppo abbiamo sbagliato tanto e il campo ci ha punito giustamente".
“Non siamo mai andati in partita, non siamo mai riusciti a contrastarli e a vincere un duello. Si fa fatica a parlare di tattica, c’è stata proprio una distanza troppo netta: ci deve far riflettere” ha detto ancora il capitano della Juve, ma qualcosa su cui riflettere, anche tatticamente, c’è: come può una squadra come la Juve incassare il gol di Barella?
Il centrocampista dell’Inter è stato tra i migliori in campo insieme a Vidal e proprio i due marcatori del match hanno dimostrato a tutti che il vero limite della squadra di Pirlo, al netto della stecca di CR7 mai in partita, è proprio il centrocampo, dove Bentancur e Rabiot sono stati letteralmente surclassati e nessuno riusciva ad arginare Brozovic, sempre libero di ricevere palla e impostare l'azione.
Davvero una prestazione preoccupante in vista della finale di Supercoppa di mercoledì contro il Napoli, reduce dal set tennistico con la Fiorentina: “Tra due giorni abbiamo una finale, dobbiamo ripartire: è un colpo importante ma non ci deve mettere KO – ha detto Chiellini - Ci sono stati errori di tutti, senza colpevoli. Volenti o nolenti bisogna resettare, mercoledì ci giochiamo il primo trofeo dell’anno e ci teniamo in modo particolare".
Paratici ha ribadito anche prima del match che "la rosa è competitiva", ma forse per impedire che il ciclo finisca davvero sarebbe meglio correre ai ripari sul mercato di gennaio in cerca di un centrocampista e magari anche di una vera alternativa ad Alex Sandro sulla fascia sinistra.