Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

VERSO JUVE-MACCABI

Juventus, Allegri: "Finché la matematica non ci condanna dobbiamo crederci"

Il tecnico presenta la decisiva sfida contro il Maccabi: "Abbiamo zero punti dopo due gare, vuol dire dover vincere. Ma senza fretta o ansia"

04 Ott 2022 - 16:20

Dopo le sconfitte contro PSG e Benfica, la Juventus battere il Maccabi Haifa per continuare a sognare una difficile qualificazione agli ottavi di Champions League. "Abbiamo zero punti dopo due gare, vuol dire dover vincere. Ma non dobbiamo avere fretta o ansia - ha detto Allegri Fino a quando la matematica non ci condanna dobbiamo crederci. Domani intanto mettiamo un mattoncino". Su Chiesa: "Spero di averlo il prima possibile, lo valuteremo giorno dopo giorno. Gli organizzeremo un'amichevole che sarà il test definitivo per tornare a disposizione".

LA CONFERENZA DI ALLEGRI
Che Juve vedremo domani sera?

"Sicuramente ci sarà qualche cambiamento e devo decidere chi far giocare dei tre rientranti. Adesso ho la possibilità di far ruotare i giocatori all'interno della partita".

Ha le idee chiare sulla linea difensiva?
"Devo decidere la formazione, perché qualche difensore rimarrà fuori e devo decidere a centrocampo. Non è tanto difesa a 3 o 4, l'importante che la squadra migliori. Dobbiamo dare seguito alla prova di domenica".

Su quali tasti sta battendo per ricaricare la squadra?
"Nei momenti di difficoltà bisogna giocare una partita normale, più di squadra. A nessuno ho chiesto di vincere le partite da solo. Questo è stato fatto, fretta e ansia ti portano a sbagliare".

E' la squadra ottimale per risalire la china il Maccabi?
"Abbiamo zero punti dopo due gare, vuol dire dover vincere. Ma non dobbiamo avere fretta o ansia, non dobbiamo strafare come col Bologna. Quando rincorri non è che risolvi i problemi in una partita, non risolvi le rincorse. Per raggiungere la qualificazione in Champions bisogna partire da una vittoria. In questi momenti fretta e ansia ti portano a sbagliare".

Le condizioni di Milik.
"Ha un affaticamento, domani verrà in panchina con la speranza che non debba scendere in campo".

Lo Yom Kippur influenzerà la gara?
"No, assolutamente no. Il Maccabi ha una rosa di valore, in casa col Paris fino al 70' stavano 1-1, sono ben organizzati, corrono, pressano a tutto campo. Dovremo fare una prestazione di ottimo livello, di squadra, sapendo che avremo situazioni favorevoli ma non sarà semplice come ci si aspetta. Serve rispetto per il Maccabi".

La corsa sarà sul Benfica o sul PSG?
"Nel calcio non si sa mai, lavoriamo su noi stessi. Se non battiamo il Maccabi non serve. Poi abbiamo il campionato, ora una cosa alla volta. Una cosa è uguale per tutti. Serve fare risultato, domani è la gara più importante della Champions perché dopo due gare abbiamo zero punti. Non so se sarà la più importante, magari sarà tra un mese o sei mesi... Domani lo è perché è la più vicina".

Il tecnico bianconero chiude la conferenza con un pensiero per Gonzalo Higuain, che ieri ha annunciato il ritiro a fine stagione

McKennie giocherà ancora sulla destra?
"Partiva da destra ma si scambiava spesso con Danilo sulla fascia. Domani vedremo ma non so se gioca, dipende dalle scelte a metà campo".

Lei non è mai stato eliminato prima degli ottavi di Champions.
"Le mie squadre non sono mai partite così male ma nel primo anno abbiamo rischiato in casa contro l'Olympiakos. Fino a quando la matematica non ci condanna dobbiamo crederci. Domani intanto mettiamo un mattoncino".

Come sta Di Maria?
"Angel sta molto meglio anche fisicamente, ha avuto possibilità di allenarsi di più. Post Sassuolo ha saltato un po' di allenamenti, ha giocato un tempo a Firenze ma non era in condizione e l'ha persa. Ora sta bene, la gamba sta meglio, domani farà un'ottima partita. Lui e Vlahovic insieme nei due? Non è questione di seconda punta, se gioca Angel magari giochiamo in un modo diverso. Metterò in campo giocatori con caratteristiche diverse".

Chiesa è tornato in gruppo. Quando lo rivedremo?
"L'importante è che tutto vada come deve andare. Torna dopo nove mesi, allenarsi sempre da solo è dura. Spero di averlo il prima possibile, lo valuteremo giorno dopo giorno. Gli organizzeremo un'amichevole che sarà il test definitivo per tornare a disposizione".

Paredes e Di Maria possono aiutare con la loro esperienza?
"Certamente, senza dubbio".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri