Ad essere ascoltato è l’ex chief financial officer Marco Re, che commenta lo scambio con Pjanic
Continuano ad emergere le intercettazioni che stanno svelando, passo dopo passo, il modus operandi della Juventus e dei suoi maggiori dirigenti sul mercato e non solo. Come riporta La Gazzetta dello Sport, c’è ora una nuova conversazione al vaglio della procura di Torino e riguarda il tanto discusso scambio Arthur-Pjanic tra i bianconeri e il Barcellona nell'estate del 2020.
Arthur alla Juventus per 72 milioni di euro più 10 di bonus, Pjanic al Barcellona per 60 milioni più 5 di parte variabile: un affare che ha generato una plusvalenza di 43,7 milioni di euro che da subito era apparso un po' strano e che ora le indagini della Procura di Torino hanno arricchito di tanti retroscena.
La Procura ha sottolineato come dai documenti in loro possesso emergano "numerose evidenze che individuano il calciatore Arthur come possibile acquisto da parte di Juventus contestualmente alla vendita di Pjanic al Barcellona. Parallelamente non si sono rinvenute evidenze di valorizzazione economiche autonome dei due giocatori ma soltanto di valorizzazioni in un contesto di scambio anche con altri giocatori della Juventus".
L’operazione Arthur-Pjanic è un argomento di discussione tra Marco Re e Roberto Turati del 16 luglio 2021. Ad essere intercettato è l’ex chief financial officer, che commenta così l’operazione: “Tu pensa uno come Arthur, che per farti la plusvalenza Pjanic hai pagato 75 milioni, adesso ti deve anche andare sotto i ferri, cioè, era palese no? Che non fosse uno da quella cifra lì”.