Il confronto il giorno dopo il pesante ko di Firenze: il tecnico verso una mini rivoluzione
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La Juventus prova a fare i conti col suo momento di crisi e a cercare soluzioni che, almeno per il momento, sembrano guardare solo internamente. Il giorno dopo il bruttissimo ko con la Fiorentina, che ha fatto seguito all'umiliazione subita in casa dall'Atalanta, c'è stato un lungo confronto tra Thiago Motta e la dirigenza bianconera, nello specifico Cristiano Giuntoli e l'ad Maurizio Scanavino.
Al tecnico è stato ribadito quanto detto ieri davanti alle telecamere: la fiducia nei suoi confronti e in quelli del progetto tecnico resta immutata, ma allo stesso tempo è stata chiesta una svolta immediata, perché a 9 giornate dalla fine il rischio è quello di vedersi scivolare dalle mani quel quarto posto vitale per il prestigio della squadra e per i conti societari.
Il focus del colloquio è stato quello dell'improvvisa e inattesa perdita di equilibrio difensivo: nonostante i gravi infortuni di Bremer e Cabal la difesa della Juve era rimasta a lungo la migliore del campionato, poi sono arrivati ben 7 gol incassati in due partite. Uno score semplicemente inaccettabile, da imputare a un atteggiamento di squadra totalmente sbagliato più che alle colpe di un singolo o del reparto arretrato.
In questa fase i problemi sembrano essere trasversali al gruppo: l'intera squadra appare demotivata e senz'anima, incapace di reagire alle difficoltà e di inventarsi qualcosa quando il piano di gioco non va come programmato. Una questione innanzitutto mentale, dunque, di cui però l'allenatore non può che essere il principale responsabile. Proprio per questo Giuntoli e Scanavino hanno chiesto a Motta di lavorare anche sullo spirito di gruppo, che nelle ultime uscite è sembrato mancare completamente.
Il tecnico, tuttavia, appare intenzionato anche ad apportare modifiche importanti a livello tattico in vista del rientro dopo la sosta: mancano ancora due settimane dunque è presto per parlare di moduli e formazione, ma è probabile che contro il Genoa si rivedano dal 1' due come Yildiz e Conceiçao, imprescindibili nella prima parte di stagione. Magari al posto degli impresentabili Nico Gonzalez e Koopmeiners. La coppia difensiva dovrebbe tornare quella titolare formata da Gatti e Kalulu e non è da escludere un ritorno da titolare di Dusan Vlahovic. Considerando anche che il Kolo Muani delle ultime uscite è sembrato un lontano parente di quello che aveva stupito tutti nelle prime settimane a Torino. Il serbo, anche per mere ragioni contrattuali, resta lontano dalla Juve del futuro, ma in quella del presente può ancora provare a dire la sua, magari con l'obiettivo di convincere eventuali acquirenti con un finale di stagione all'altezza delle sue capacità.