Pirlo sottolinea la mancanza di cattiveria: un tempo episodi come quello contro la Lazio non sarebbero successi
Il quarto pareggio in sette giornate di campionato (e considerando il 3-0 al Napoli ancora sub iudice) lascia l'amaro in bocca alla Juventus, raggiunta al 95' dalla Lazio e dallo "specialista" Caicedo, soprattutto per come è arrivato. Ma se è facile puntare il dito verso Paulo Dybala per colpa del pallone sprecato ingenuamente e che ha poi dato ai biancocelesti la chance di pareggiare, Pirlo ha preferito allargare il discorso alla squadra: "Mancano cattiveria e voglia di vincere".
La scritta lavori in corso si vede anche da queste cose: qualche anno fa la Juve non avrebbe mancato la vittoria, difendendo lo 0-1. Di più, probabilmente sarebbe riuscita a capitalizzare una delle occasioni avute durante la partita, chiudendola. Ora invece se non ci pensa Cristiano Ronaldo diventa tutto più difficile visto che Morata era in giornata storta, Dybala non ha avuto un ingresso felice e dal centrocampo arrivano meno gol.
Il cinismo che manca riporta proprio alla Joya, finita nel mirino dei tifosi per due motivi: l'ingresso in campo molle - ancora più evidente confrontandolo con quello di Caicedo - e la poca grinta con cui ha difeso l'ultimo pallone del match. L'argentino vive un momento difficile, non aiutato dalla forma fisica (ieri altro stop che lo priverà della nazionale, paradossalmente una notizia con risvolti positivi per Pirlo visto che eviterà al giocatore viaggi intercontinentali) e pure dalla questione rinnovo che aleggia ormai da mesi senza trovare compimento.
Tra meno di una settimana Dybala compirà 27 anni, un compleanno che alla Continassa sperano segni una svolta nella vita dell'argentino. Come ha dimostrato Morata, tornato in bianconero cambiato come persona e molto più decisivo in campo, basta una scintilla, un segnale per dimostrare che la Juve del futuro può davvero contare su di lui.