Lo 0-0 col Milan ha confermato la grande solidità difensiva, ma anche la scarsa vena realizzativa dei bianconeri
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La Juventus torna da San Siro con un punto, qualche conferma, ma anche tanti, tantissimi dubbi che sembrano destinati a protrarsi nelle prossime settimane. Lo 0-0 col Milan è stato l'emblema di un avvio di stagione in cui ai ragazzi di Thiago Motta è sempre sembrato mancare qualcosa: anche contro i rossoneri la squadra ha fatto girare il pallone molto bene, coinvolgendo tutti nella manovra e trovando trame interessanti, ma come accaduto in molte altre occasioni è mancato lo spunto decisivo negli ultimi 20 metri. L'assenza di un centravanti di ruolo, poi, ha reso ancora più evidenti quei limiti che comunque già erano emersi in passato, con Vlahovic in campo.
McKennie ha provato a riempire l'area a modo suo, ma lo ha fatto con scarsi risultati. Dusan non ha forse le caratteristiche ideali per il gioco di Motta, ma la presenza di un punto di riferimento centrale resta imprescindibile, visto che, di fatto, i bianconeri hanno creato zero palle gol degne di nota.
Thuram ha giganteggiato in mezzo al campo, Gatti e Kalulu sono stati semplicemente perfetti e Di Gregorio totalmente inoperoso, ma gli aspetti positivi (qualità nel palleggio e solidità difensiva su tutti) sono noti da tempo, mentre lo step decisivo in fase di finalizzazione continua a tardare ad arrivare.
A San Siro ha steccato Conceiçao, ha fatto meglio Yildiz, ma l'ottima prova difensiva del Milan ha annullato anche la pericolosità del turco. E senza le invenzioni di questi due il pallone sembra faticare moltissimo a entrare in area di rigore. C'è poi il capitolo Koopmeiners, che contro il Milan non è mai riuscito a trovare la sua posizione in campo e che, in generale, è ancora lontano dai fasti di Bergamo, specialmente per quanto concerne la capacità di concludere verso la porta.
Insomma, è chiaro che questa squadra debba trovare al più presto una soluzione per garantirsi maggiore pericolosità e che questa debba arrivare innanzitutto dal campo. Giuntoli, nel prepartita, ha infatti lasciato intendere che a gennaio non verranno effettuate operazioni in entrata nel reparto offensivo e che si attende solo il rientro di Milik. Il problema è che la tenuta del polacco è un enorme punto interrogativo e che in ogni caso, anche se la dirigenza dovesse cambiare idea e intervenire con qualche innesto, da qui a gennaio ci sono ancora tante partite da giocare. Sono 8 solo per arrivare a fine anno, a partire da quella di Champions League contro l'Aston Villa, in cui per altro il rientro di Vlahovic è in forte dubbio.
Motta è dunque chiamato a tirar fuori qualche coniglio dal cilindro e a non cullarsi troppo sulla buona qualità del gioco e sulle sue sensazioni positive, perché fare punti resta fondamentale, specialmente in un campionato così equilibrato e ricco di pretendenti per i primi quattro posti.