Il pareggio contro il Milan non è servito ai bianconeri, ma anche Vlahovic se l'è presa con Allegri al momento del cambio. Bologna e Roma all'orizzonte
Non si può dire che contro il Milan la Juventus non ci abbia provato, ma tutti gli sforzi del secondo tempo non sono bastati per sfondare il muro - più che rimaneggiato - dei rossoneri. Le parate di Sportiello e l'imprecisione in area non hanno scalfito lo 0-0 di inizio partita e il nervosismo in casa bianconera per un 2024 fino a questo momento quasi completamente da dimenticare continua a salire. Niente di clamoroso o eclatante, ma dopo il borbottio più o meno velato nelle scorse settimane di Chiesa e Cambiaso, contro il Milan è toccato a Vlahovic prendersela con Max Allegri al momento del cambio, a proprio parere troppo in anticipo.
Schermaglie di una tranquillità che un inutile pareggio a reti inviolate contro il Milan non ha contribuito a riportare alla Continassa dopo l'accesso alla finale di Coppa Italia acquisito, è vero, ma perdendo male contro la Lazio la semifinale di ritorno. Un successo avrebbe non solo avvicinato il secondo posto della formazione di Pioli, ma anche messo definitivamente in saccoccia il discorso piazzamento Champions che, al netto della quinta squadra a disposizione (che possono diventare sei) ancora non è al sicuro.
Le nubi all'orizzonte paradossalmente formano una figura incombente, vista da alcuni come la luce in fondo al tunnel di una seconda parte di stagione (e di avventura) da dimenticare con Allegri alla guida e da altri come una svolta doverosa, ma comunque incerta. Stiamo parlando di Thiago Motta, il candidato numero uno secondo radiomercato per guidare la Vecchia Signora nella prossima stagione, ma che da qui a fine campionato non solo lotterà per il terzo posto bianconero con il suo Bologna ma sfiderà la Juventus al Dall'Ara in un crocevia fondamentale.
Probabilmente questo scenario, unito alla delicata trasferta contro la Roma, non fa altro che aumentare il nervosismo che a parole non c'è, nascosto dietro le dichiarazioni di rito, ma che sempre più frequente si palesa nei fatti. Chiedere a Chiesa, Cambiaso e Vlahovic giusto per citare gli ultimi tre. E fa niente che parte della curva sia ancora schierata con Allegri, c'è un piazzamento Champions da difendere e ora che siamo quasi a maggio, i sorrisini che bollavano le dichiarazioni del tecnico come "scaramanzia" quando ancora si parlava di lotta scudetto con l'Inter, sono pressoché spariti o sempre più nervosi.