La formazione di Allegri ha il primato assoluto di italiani utilizzati in campionato e il tecnico potrebbe addirittura schierare una squadra tutta azzurra
A Napoli non ce n'era uno nemmeno in panchina perché Bonucci Italia-Inghilterra l'ha guardata dalla tribuna del Maradona. Non succedeva dal 1994 in Estonia, era la Nazionale di Sacchi, e l’altra sera per la seconda volta non c’era neanche uno juventino tra campo e panchina con la maglia dell’Italia. Poi si può argomentare sul fatto ad esempio che Fagioli sia ancora in Under 21 e chiuderne il discorso sull'evidente tempo a disposizione segnato dai suoi 22 anni. Ma Fagioli non è l’unico segnale di futuro tricolore per la Juve…
Quello che possiamo aggiungere è che in ordine di tempo si tratta dell'ultimo italiano titolare della Juve di Allegri e che attorno a Fagioli in questa stagione ce ne sono stati già tanti a prescindere dalle differenze di minutaggio.
Si va dal meno impiegato Rugani con 535 minuti giocati ai 2477 minuti di campo di Locatelli (snobbato a sorpresa da questo giro azzurro), si passa per i 1244 di Miretti e si arriva ai 645 di Chiesa con annesso progetto di aumentarne di un bel po’ il numero da qui a fine stagione. Sono 10 giocatori che alla Juve valgono il primato assoluto di italiani utilizzati nel campionato di Serie A. Ne mancherebbe solo uno per mettere giù una formazione intera e volendo c'è.
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Il 21enne Tommaso Barbieri dalla Next Gen, classe 2001, e che due anni prima di trovarsi di fronte Messi e Mbappé negli ultimi minuti di Juve-Psg di Champions, giocava nel Novara. Per ora unica presenza ufficiale in prima squadra, ma gli basta per completare questo 3-4-1-2 di una Juve tutta italiana con Perin in porta, Gatti, Bonucci e Rugani in difesa, Barbieri, Miretti, Locatelli e De Sciglio a centrocampo e con Fagioli in appoggio a Kean e Chiesa.
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Un misto tra chi in Nazionale difficilmente ci tornerà, tra chi forse ha già dato e chi ne costituirà il futuro. Insomma, per la Nazionale la Juve c'è e ci sarà lasciando all'eccezione questa seconda volta di Napoli in cui non ce n'era uno nemmeno in panchina.