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Juventus, nuovo atteggiamento e aggressività: così Motta ha fatto rinascere Vlahovic e Locatelli

Il centravanti è più libero di finalizzare grazie al gioco offensivo dei bianconeri, il centrocampista in cabina di regia sfrutta i movimenti dei compagni per facilitare la manovra

27 Ago 2024 - 10:27

"Se c'è la testa viene tutto più facile, si può sbagliare su tutto ma non sull'atteggiamento. Thiago Motta sta lavorando su questo e sull'aggressività". La Juventus ha iniziato dettando legge la stagione in Serie A con sei punti, sei gol fatti e nessuno subito. Al Bentegodi il protagonista assoluto, tra i giovani lanciati dal nuovo tecnico, è stato Dusan Vlahovic autore di una doppietta e di una prestazione da centravanti leader, quello che in molti gli hanno criticato nelle scorse stagioni. Nelle parole dell'attaccante serbo c'è tutto l'inizio di stagione bianconera e, volendo ben vedere, qualche frecciata al recente passato.

Col Como i pali e il gol annullato, con il Verona la doppietta che per questione di centimetri (e altruismo?) non si è trasformata in tripletta. Vlahovic è sempre lo stesso, a volte è pasticcione negli ultimi metri e un po' frenetico, ma nelle prime due uscite ufficiali con Motta il suo ruolo centrale nel modo di attaccare gli spazi e un atteggiamento meno nervoso e più concentrato stanno facendo la differenza. Merito probabilmente di un feeling con Thiago Motta scattato subito e di un modo di giocare più offensivo e aggressivo che permette al serbo di concentrarsi più nel suo pezzo forte, la finalizzazione, che nel legare i reparti facendo a sportellate a destra e a manca con corse di decine di metri a vuoto.

Parliamoci chiaro, si sta parlando dopo 180 minuti di gioco, però un altro tassello che sembra brillare di luce nuova è Manuel Locatelli, imperioso nella sfida del Bentegodi come non lo si ammirava da tempo dando seguito alla buona prova col Como. Il classe 1998 è un "facilitatore" in cabina di regia, agevolando le giocate dei compagni e dando appoggi sicuri alla squadra. I suoi movimenti continui lo portano a smarcarsi per ricevere palloni semplici e trasformarli in azioni offensive, tornando ad utilizzare anche la verticalizzazione proprio grazie ai movimenti dei compagni davanti a lui, un'altra novità rispetto al recente passato.

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