I bianconeri hanno 30 giorni di tempo per contestare la sentenza della Corte d'Appello federale
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Cosa succede dopo la presentazione delle motivazioni da parte della Corte d'Appello federale sul caso plusvalenze? Come già annunciato in occasione della pubblicazione della sentenza, la Juventus presenterà ricorso contro la penalizzazione di 15 punti al Collegio di Garanzia dello Sport, ultimo grado della giustizia sportiva. I bianconeri hanno un mese di tempo per farlo, dopodiché, scaduti i trenta giorni, verrà fissata l'udienza, al termine della quale il Collegio potrà annullare la sentenza, respingere il ricorso e quindi confermarla, oppure rimettere gli atti alla Corte Federale per una rideterminazione della pena.
Da regolamento: "Il ricorso è trattato nella prima udienza prevista nell’apposito calendario delle udienze della Sezione sulle competizioni professionistiche. In ogni caso, l’udienza può essere fissata a partire dal terzo giorno dopo la scadenza del termine di costituzione delle parti intimate. Della data di udienza viene data immediata comunicazione alle parti a mezzo posta elettronica certificata. La decisione è adottata senza indugio e il dispositivo è immediatamente pubblicato. La decisione viene pubblicata entro il termine perentorio di quindici giorni dal deposito del ricorso introduttivo. Qualora la decisione non venga adottata entro il termine previsto dal precedente comma 3, il ricorso all’organo di giustizia sportiva si ha per respinto. In tal caso, i soggetti interessati possono proporre, nei successivi 30 giorni, ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo competente. L’eventuale decisione sopravvenuta è priva di effetto".
Il criterio seguito per la decisione finale riguarderà soltanto la legittimità e non il merito del verdetto emesso dai giudici federali: la sentenza verrà revocata se verranno rilevati vizi di forma, se invece non saranno registrate criticità di questo tipo sarà confermata.
A quel punto il percorso della giustizia sportiva sarà terminato e la Juventus, se fosse insoddisfatta del verdetto, potrebbe ricorrere solamente al Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio e, eventualmente, al Consiglio di Stato. Per farlo è però necessario ottenere una deroga alla Figc, con la quale si autorizza l'interessato a rivolgersi alla giustizia ordinaria per poter vedere tutelati i propri diritti. Altrimenti la società incorrerebbe in una violazione della clausola compromissoria, ovvero quella norma che impone ai tesserati di rinunciare a ricorrere alla giustizia ordinaria per tutte le controversie inerenti l’attività sportiva, rimettendosi al giudizio dei competenti organi previsti dalla Federazione stessa.
LA JUVE: "DOCUMENTO VIZIATO DA EVIDENTE ILLOGICITÀ"
"Juventus Football Club e il suo collegio di legali hanno letto con attenzione e analizzeranno a fondo le motivazioni, pubblicate poco fa, della decisione delle Sezioni Unite della Corte Federale d’Appello. Si tratta di un documento, prevedibile nei contenuti, alla luce della pesante decisione, ma viziato da evidente illogicità, carenze motivazionali e infondatezza in punto di diritto, cui la Società e i singoli si opporranno con ricorso al Collegio di Garanzia presso il CONI nei termini previsti. La fondatezza delle ragioni della Juventus sarà fatta valere con fermezza, pur nel rispetto dovuto alle istituzioni che lo hanno emesso".