Tre punti in tre partite consegneranno la qualificazione Champions alla Juve. E si avvicina la finale di Coppa Italia: Chiesa punta l'Atalanta
di Stefano FioreVenti punti in sedici partite: questo il bilancio della Juventus nel girone di ritorno, un andamento da lumaca che però, corroborato dalla grande prima parte di stagione, consentono ai bianconeri di vedere finalmente la Champions League. Il pari contro la Roma non ha dato scossoni alla media punti registrata in campionato da gennaio (data del primo turno di ritorno di Serie A) in avanti ma almeno ha ulteriormente avvicinato la squadra di Allegri all'obiettivo conclamato, soprattutto una volta vista l'Inter allontanarsi ad altri ritmi, dalla società: con tre punti in tre giornate sarebbe Champions matematica ma, visto che il calendario offre subito la Salernitana (domenica allo Stadium) già retrocessa, sembra tutto apparecchiato per poter iniziare a pensare alla finale di Coppa Italia e al futuro prossimo.
In questo senso la migliore notizia della serata dell'Olimpico viene da Federico Chiesa, che ha mostrato se non la versione migliore di sè, di sicuro la migliore degli ultimi mesi, pur non aiutato a sufficienza dal compagno di reparto Vlahovic. L'esterno offensivo può davvero essere l'arma in più per tentare di mettere a soqquadro la difesa dell'Atalanta e alzare un trofeo a tre anni dall'ultimo che, guarda caso, era proprio la Coppa Italia, era proprio contro l'Atalanta e nel match in cui il gol decisivo era stato segnato proprio da Chiesa... se il 26enne confermerà il proprio momento di forma, sarà una buona notizia pure per il ct Spalletti in ottica Europeo.
Battendo domenica la Salernitana, la prossima settimana potrebbe anche diventare, in qualche modo, la prima della stagione 2024/25: con la Champions in tasca, avrebbe modo di concretizzarsi l'accelerazione sui piani futuri. Tra chi crede alla possibilità che rimanga Allegri, che spera di alzare la Coppa Italia per far vacillare ulteriormente i dirigenti, e chi crede che sia già fatta per Thiago Motta (e vede nell'interesse per Calafiori e Zirkzee una conferma del piano), c'è una sola certezza: la prima vera Juve di Giuntoli ripartirà da altre basi per prendere una nuova direzione, più sostenibile ma nuovamente vincente.