Prestazione incolore contro la Roma, anche se la difesa continua a non prendere gol. I nuovi dovranno aumentare esperienza e tecnica
di Stefano FioreLo 0-0 contro la Roma ha alimentato qualche pensiero di "allegriana" memoria osservando la Juventus di ieri ma, sebbene i bianconeri non perdano nelle prime tre giornate di campionato da tre stagioni (e nelle ultime due in panchina c'era proprio Max) e non abbiano subito gol nei primi tre turni come non accadeva nel 2014/15 (prima stagione juventina del tecnico livornese), c'è molto di più da dire. Vero che gli scintillanti successi visti contro Como e Verona non si sono ripetuti contro De Rossi ma i giallorossi ovviamente hanno un peso specifico diverso dalle squadre che devono lottare per non retrocedere, e anche il piano tattico dell'amico-rivale, una Roma decisamente chiusa e che rispondeva mossa su mossa, ha complicato la filosofia che sta imponendo Thiago Motta e che ha bisogno di tempo per attecchire, a maggior ragione in un gruppo rivoluzionato dal mercato.
Non è un caso che le cose migliori si siano viste nella ripresa quando, a scaglioni, l'italo-brasiliano ha iniziato a mettere in campo i frutti del mercato estivo: Koopmeiners, Douglas Luiz, Francisco Conceiçao e Nico Gonzalez. Saranno proprio loro a dover imprimere la qualità che impone alla squadra ciò che Motta ha in testa, sia tra i piedi che nella testa, che nei momenti della partita. I vari Savona, Cabal e Mbangula hanno sicuramente confermato le loro doti ma, quando si alza il livello della contesa, servono per forza giocatori pronti, gli stessi che dovranno mantenere la Juve ai livelli delle prime in classifica.
Non che ora la graduatoria reciti qualcosa di diverso visto che i bianconeri sono in vetta con Inter, Torino e Udinese ma chiaramente dopo la sosta, con l'ingresso in campo della Champions, le rotazioni saranno fondamentali, le partite aumenteranno e così i momenti difficili di una stagione che sarà logorante. E forse non è un caso che Thiago Motta, dopo la Roma, non si è per nulla scomposto dichiarando che l'obiettivo è l'Empoli, cioè la prossima partita, per poi rinviare a tempi futuri le valutazioni sul reale grado di competitività della sua squadra. Può essere una strategia per tenere i fari spenti anche se va concesso al tecnico il tempo di operare una rivoluzione, rispetto alle ultime stagioni, con un gruppo stravolto dal mercato e composto da molti giovani: e con i giovani gli alti e i bassi sono all'ordine del giorno.
Torniamo dunque al punto di partenza: sarà fondamentale vedere in pianta stabile tutti gli acquisti estivi per varare una sorta di Juve 2.0 e imprimere una vera svolta al progetto e mettere definitivamente nel cassetto le logiche viste nelle ultime stagioni.