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Nel giro di un mese i bianconeri hanno raccolto diverse figuracce. Preoccupa la mancanza di reazione, ma la tifoseria ha già individuato il responsabile
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Otto mesi per costruire una squadra, portare avanti una rivoluzione tecnica e di mentalità. Uno per distruggere tutto. Dai successi in casa contro PSV e Inter ai tracolli da Eindhoven a Firenze, passando per l'umiliazione casalinga contro l'Atalanta e l'eliminazione in Coppa Italia contro l'Empoli, è passato meno di un mese e tutto è cambiato per la Juventus. Se il gioco e la mentalità offensiva promessa in estate chiedendo tempo e calma non sono mai stati di casa, nonostante tutto, a preoccupare e a infastidire la piazza è la sensazione di impotenza data dalla formazione bianconera nelle ultime uscite, finite male e senza abbozzare reazioni negli ultimi tre big match disputati. Il responsabile per i tifosi è uno solo, Thiago Motta, e la sensazione - parole a parte - è che la fiducia nella rivoluzione dell'italobrasiliano sia via via svanita.
Poco prima della Primavera, nel momento in cui le stagioni si decidono, la Juventus si è presentata senza identità e con una serie di contraddizioni tattiche che altro non hanno fatto che portare confusione. Dopo i primi mesi di abbuono, archiviati come fisiologica necessità di capire il cambiamento comunque epocale che la società ha voluto fare dal punto di vista tecnico, i tracolli visti contro PSV, Atalanta e Fiorentina hanno segnato un solco difficilmente colmabile al di là delle dichiarazioni di rito. La parte più calda della tifoseria si è espressa, anche in maniera tanto inedita quanto diretta contro il proprio allenatore e non solo; anche la società è nel mirino, così come i giocatori osannati solo un'estate fa. Il problema però potrebbe riguardare anche qualche giocatore e i casi spinosi non mancano a partire da Yildiz e Vlahovic.
Il responsabile tecnico è proprio Thiago Motta e se gli investimenti estivi non rendono e i giocatori chiave, come il numero 10 e il serbo, passano le serate anche più nere in panchina, significa che qualcosa nel meccanismo non ha funzionato. Rivoluzione o meno. La Juventus arrivati a metà marzo non ha un'idea di gioco, sinceramente non l'ha mai avuta, e la confusione del tecnico si riflette pienamente nelle prestazioni con giocatori schierati fuori ruolo e, a sensazione dall'esterno ovviamente, spiazzati dal cercare di mettere in campo le idee tattiche del proprio allenatore. Potrebbe bastare il quarto posto con relativa qualificazione Champions a scrivere un nuovo capitolo della storia Motta-Juve? Difficile dare una risposta concreta, ma i tifosi - inferociti sui social e non solo - una decisione è già stata presa, anche a costo di rischiare di aver buttata via un anno e un sacco di soldi.