Alla Continassa è venuto il dubbio che i ritardi dell'affare provenissero dagli ottimi rapporti tra Napoli e Psg, spiega il quotidiano
Domani allo stadio Maradona sarà Napoli-Juve sul campo ma le due società già battagliano sul mercato e un retroscena sull'affare Kolo Muani, riportato da La Repubblica, spiega quanto sia sentita la sfida. Secondo il quotidiano romano, in casa bianconera qualcuno ha avuto il dubbio ("a quanto pare, fondato" si legge) che dietro i ritardi del via libera del PSG alla cessione dell'attaccante francese ci fosse proprio la società azzurra che, forte degli ottimi rapporti coi parigini (vedi la recente cessione di Kvaratskhelia), avrebbe chiesto di ritardare l'affare solo dopo la partita del Maradona, per non ritrovarselo come avversario.
Ma allora perché Kolo Muani sarà abile e arruolabile per sfidare la squadra dell'ex Conte? Repubblica spiega che la Juventus ha affidato "la pratica" a Thiago Motta, ex giocatore e allenatore delle giovanili del Psg, e ai suoi ottimi rapporti col patron dei parigini Al-Khelaifi: l'italo-brasiliano ha fatto da apripista a un contatto tra Al-Khelaifi e l'ad juventino Scanavino mettendo la trattativa in discesa.
D'altro canto a Napoli, sottolinea il quotidiano romano, "hanno visto con sospetto e dispetto" il comportamento della Juve con Danilo, fuori dal progetto da inizio gennaio e a cui avrebbero posto una condizione: ti lasciamo libero dal contratto, in scadenza a giugno, se non vai da Conte. Il club azzurro ha pazientato, credendo fosse una tattica per liberare il giocatore solo dopo lo scontro diretto, ma poi si è accorto che il brasiliano ha effettivamente scartato l'opzione Napoli propendendo per il Flamengo e un ritorno a casa.