Processo anticipato a oggi: in arrivo una multa e una nuova penalizzazione, ma di pochi punti
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Fuori ufficialmente dalla prossima Champions League, la Juventus ha deciso di chiudere la questione processuale per evitare di portarsi penalizzazioni nel prossimo campionato. Il club bianconero ha infatti trovato un accordo con la Procura Figc per anticipare a oggi il processo relativo al filone "stipendi" - era in programma il prossimo 15 giugno - e accettato una nuova, ridotta, penalizzazione e una multa che, con ogni probabilità, pur non essendo morbidissima, non dovrebbe essere drammatica (il regolamento prevedeva una sanzione da una a tre volte il totale degli stipendi non pagati "regolarmente", ma se accettato il patteggiamento la pena si ridurrebbe di un terzo, ndr).
I dettagli dell'accordo non sono noti, ma è presumibile che la nuova penalizzazione lascerà la Juve anche fuori dall'Europa League e, magari, ancora in Conference, in modo da scontare eventualmente senza troppi drammi l'eventuale esclusione dalle coppe per un anno cui sembra destinata dall'indagine Uefa.
Fatto sta che, comunque vada, la questione dovrebbe definitivamente chiudersi e la Juve, come chiesto a gran voce da Max Allegri a margine del match perso contro il Milan, potrà finalmente capire l'entità totale della sua pena e, soprattutto, scontarla tutta subito. D'altronde la svolta era nell'aria da domenica sera quando Calvo aveva annunciato che i bianconeri non avrebbero fatto nuovamente ricorso al Collegio di Garanzia del Coni accettando, quindi, la penalizzazione di 10 punti subita per il processo plusvalenze.
Per questo nuovo filone, sulla carta molto più complicato e con la possibilità di subire pene molto pesanti, la Juve ha quindi deciso di tentare la strada del patteggiamento con Chiné e la Procura federale. Patteggiamento ottenuto dalla Procura che dovrà però essere accettato dal Tribunale Federale Nazionale, con il dibattimento che comincerà alle 10.30. Se il patteggiamento sarà accettato alla Juve sarà comminata una pena scontata di un terzo e il pronunciamento sarà definitivo, senza possibilità di ricorso. Nel caso in cui venga invece rifiutato, si andrà a processo.