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LA JUVE CONFERMA

Plusvalenze Juventus: Figc chiede la revoca della sentenza

Gli inquirenti della Procura federale vogliono mettere in discussione l'assoluzione del club bianconero nel processo sportivo. Il comunicato della Juve

22 Dic 2022 - 22:03

Il caso plusvalenze Juventus torna d'attualità. Archiviato il processo con l'assoluzione del club bianconero, la procura della Figc dopo aver letto le carte dei pm di Torino hanno chiesto la revoca della sentenza, puntando a rimettere in discussione la decisione della Corte d'appello della stessa Figc. Nei nuovi documenti, evidentemente, sono spuntati nuovi elementi importanti abbastanza da riaprire un caso ormai chiuso.

I pm di Torino hanno chiesto il rinvio a giudizio per Andrea Agnelli e gli altri dirigenti bianconeri facenti parte dell'ormai ex CdA, ma per quanto riguarda il filone delle plusvalenze, secondo i magistrati la Juventus avrebbe sovrastimato le plusvalenze tra il 2018 e il 2021 per un totale di 155 milioni di euro.

IL COMUNICATO DELLA JUVENTUS

Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) comunica di aver ricevuto questa sera, unitamente ad altre 8 società di calcio italiane e relativi soggetti apicali all’epoca dei fatti, dalla Procura Federale presso la F.I.G.C. una “impugnazione per revocazione parziale, ex art. 63, del C.G.S., della decisione della Corte Federale di Appello, Sezioni Unite, n. 0089/CFA-2021-2022 del 27 maggio 2022, divenuta definitiva”. Con la decisione impugnata la Corte Federale di Appello aveva rigettato il reclamo proposto dalla Procura Federale avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale che, a sua volta, aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze.

La Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte Federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta.

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