Accolte le richieste della procura antidoping, il suo entourage preannuncia il ricorso
Paul Pogba è stato condannato a 4 anni di squalifica per doping. Il Tribunale nazionale antidoping ha dunque accolto appieno le richieste della procura. Il centrocampista della Juventus era stato trovato positivo a un metabolita del testosterone in un controllo a seguito di Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto e successivamente sospeso in via cautelare. Contattato da Le Parisien, il suo entourage ha promesso di ricorrere in appello presso il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, come successivamente confermato dallo stesso Paul.
I giudici hanno dunque deciso di non accogliere le istanze della difesa, che aveva deciso di non patteggiare e puntava a dimostrare l'assenza di dolo e dunque a dimezzare la pena. Pogba era stato sospeso il 12 settembre dopo aver collezionato una manciata di minuti in due presenze in Serie A, le controanalisi avevano poi confermato la positività. A quasi 31 anni la sua carriera è da considerare a serio rischio.
JUVE-POGBA, RISOLUZIONE IN VISTA
Paul Pogba era stato messo a regime di stipendio minimo dopo la sospensione, ma ora che è arrivata la squalifica la società è nelle condizioni di chiedere la rescissione del contratto, anche perché quello attualmente in essere scade prima della fine della squalifica (giugno 2026). Secondo La Gazzetta dello Sport il risparmio si aggirerebbe attorno ai 33 milioni di euro, calcolati da quando il centrocampista è stato messo a stipendio minimo e considerando l’azzeramento delle prossime due stagioni sportive.