Quattro gol e tre punti sudati. Allo Stadium la Juve risponde presente, ma, a dispetto del risultato, lo fa giocando solo a intermittenza. Ai bianconeri bastano i lampi dei suoi gioielli per regolare la Spal. Nel primo tempo ci pensano Bernardeschi e Dybala a illuminare la scena, nella ripresa tocca invece a Higuain e Cuadrado smorzare la voglia di stupire degli uomoni di Semplici. Un poker cinico, che consente ai bianconeri di rimanere incollati al treno delle prime della classe, ma che lascia anche qualche dubbio. Lì davanti, del resto, non molla nessuno. E la Juve si aggrappa ai suoi uomini migliori per non perdere terreno. Anche perché i "blackout bianconeri" continuano a impensierire Allegri. Soprattutto in difesa. Ma non solo. Con la Spal, infatti, si è vista una Juve a due facce. Una sicura e di qualità e una lenta e distratta. Questione di equilibri, certo. Ma anche di intensità e carattere. Questa Juve vince, ma non morde. Non azzanna l'avversario, dando spesso l'impressione di lasciare spazio alle speranze avversarie. Atteggiamento troppo pericoloso per chi vuole centrare il settimo scudetto di fila e conquistare il tetto d'Europa.
Dopo la goleada con l'Udinese, Allegri rimescola ancora le carte e piazza Bentancur in mezzo al campo i nuovi arrivati Bernardeschi e Douglas Costa esterni d'attacco. Semplici opta invece per il tandem Borriello-Paloschi. L'avvio del match è tutto di marca bianconera. Schiacciata nella propria trequarti a difesa di Gomis, la Spal lascia subito il pallino del gioco in mano alla Juve pensando solo alla fase difensiva. Tattica che per un quarto d'ora paga, poi Bernardeschi fa saltare il banco con una perla dal limite cambiando l'inerzia del match e indirizzando la gara sui binari bianconeri. In vantaggio, la Juve gioca a memoria, manovra con rapidità e Dybala raddoppia i conti con una magia su punizione. Due perle che gelano la Spal e spengono immediatamente qualsiasi sogno di gloria degli uomini di Semplici, chiarendo i valori in campo. Aggressiva e alta, la Juve recupera palla con facilità in mediana e appena può allarga il gioco sugli esterni appoggiandosi a Higuain. Da una parte tocca a Douglas Costa attaccare la profondità, dall'altra il punto di riferimento è invece Bernardeschi, che sfiora il tris di testa. In controllo, i bianconeri provano a chiudere la gara, ma alla mezz'ora abbassano il ritmo e si distraggono, concedendo a Paloschi la palla del 2-1. Un calo di concentrazione che riapre tutto e manda Allegri su tutte le furie.
Nella ripresa, infatti, la Juve rientra in campo molle e la Spal va vicinissima al pareggio ancora con Paloschi. A ritmi bassi e con i reparti scollati, Khedira & Co. faticano a manovrare e a innescare le punte, concedendo metri alla banda di Semplici. Fiutato il pericolo, Allegri corre ai ripari: fuori Bernardeschi e Bentancur, dentro Cuadrado e Pjanic. E i bianconeri riprendono subito in mano la partita col possesso palla e con gli inserimenti degli esterni. Il gol del 3-1 lo firma Higuain, che rompe il digiuno dopo una mischia in area. Poi tocca a Cuadrado calare il poker, imbeccato perfettamente da Douglas Costa. Due gol che scacciano i "fantasmi" e mettono il risutato in cassaforte. Nel finale poi c'è spazio ancora per un colpo di testa pericoloso di Salamon, per un gol annullato a Higuain e per un bolide di Cuadrado. La Juve non brilla, ma tiene il passo.