Tre punti d'oro. Tre punti per continuare a sperare. La Roma non molla, batte i Campioni d'Italia e resta in scia per l'Europa. Soffrendo, d'accordo. Ma portando a casa il risultato e mandando un segnale forte e chiaro ad Atalanta, Inter e Milan. Certo, per centrare il bersaglio grosso a Ranieri servirà un miracolo. Ma l'ex tecnico del Leicester è abituato alle imprese e a due gare dalla fine del campionato non è vietato puntare in alto per i giallorossi. Altre due vittorie potrebbero non bastare alla Roma per andare in Champions, ma di sicuro Dzeko & Co. potranno dire di aver lottato fino all'ultimo. Grinta e carattere. Per continuare a inseguire l'Europa e raddrizzare una stagione storta. Discorso diverso invece per la Juve, che a Roma incassa la terza sconfitta dell'anno, dimostrando di essere con la testa già sotto l'ombrellone.
Tutto nonostante un buon primo tempo per i bianconeri. Compatta in fase di non possesso e pronta a buttarsi negli spazi in ripartenza, all'Olimpico infatti la Juve comincia bene. Con Dybala piazzato in mezzo all'attacco è dalle corsie esterne che arrivano le cose migliori per la banda di Allegri. A sinistra Spinazzola e Ronaldo si dividono il compito di spingere, a destra tocca invece a Cuadrado e De Sciglio appoggiare la manovra. A buon ritmo il primo squillo è di CR7, ma il suo destro a giro finisce a lato. In controllo, i bianconeri gesticono il possesso, affidandosi ai piedi educati di Pjanic per dettare i tempi e a Emre Can per dare profondità e imprevedibilità alle verticalizzazioni. E proprio da un inserimento del tedesco arriva il primo vero pericolo per Mirante, bravo prima a salvare il risultato su Cuadrado e poi a ripetersi su un sinistro di Dybala dopo un'azione da Playstation di CR7. Due lampi a cui la Roma risponde aggrappandosi alla fisicità di Zaniolo e Dzeko e alla velocità di El Shaarawy. Pellegrini centra una traversa in contropiede con un tiro-cross, poi la Juve prova a riprendere subito in mano la gara in mediana e sulle corsie esterne. Da una parte Mirante dice ancora no a Dybala con l'aiuto del palo dopo l'ennesima imbucata bianconera. Dall'altra Chiellini mura invece El Shaarawy dopo un'incursione rabbiosa del Faraone sulla sinistra.
Nella ripresa, con le squadre subito più lunghe, la differenza la fa la tenuta fisica e la qualità nel palleggio. In mezzo al campo Nzonzi pensa più a spezzare il gioco che a impostare, così tocca a Fazio vestire i panni del regista arretrato. Ma non basta. Con Matuidi, Pjanic ed Emre Can è infatti la Juve a controllare la mediana. I giallorossi invece si accendono solo a intermittenza e quasi sempre grazie alle sgroppate di El Shaarawy. Ronaldo segna, ma parte in fuorigioco e Massa annulla. Poi Mirante ferma un sinistro di Emre Can e Szczesny devia un destro velenoso del Faraone. Botta e risposta, col match che si infiamma nel finale. Senza stimoli, nell'ultimo quarto d'ora i bianconeri alzano il piede dall'acceleratore. Con l'acqua alla gola, la Roma invece tenta il colpo della disperazione, gettando il cuore oltre l'ostacolo. E ci riesce prima con Florenzi, bravo a beffare Szczesny con un colpo sotto, e poi con Dzeko, implacabile in contropiede nel recupero. La Roma resta aggrappata al treno per l'Europa. La Juve invece è già in vacanza da un po'.