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"Ritardo?Milan deresponsabilizzato"

Il tecnico: "Senza Pjanic sarà tridente". Buffon: "Rispetto per loro e massima allerta"

22 Dic 2016 - 16:57

Massimiliano Allegri tiene alta la guardia in vista della Supercoppa italiana contro il Milan. "Il ritardo li ha un po' deresponsabilizzati - ha spiegato il tecnico della Juve - Troveremo una squadra molto arrabbiata. Il rischio nostro è di affrontare questa partita con un pizzico di presunzione". Sulla formazione: "Senza Pjanic sarà tridente con Dybala o Cuadrado". Gigi Buffon: "Grande rispetto e massima allerta".

Come sta Lichtsteiner? Ha un'idea della difesa che può schierare.
"Un'idea ce l'ho anche perché ci sono 24 ore dalla partita. Abbiamo passato una settimana dove Lichtsteiner e Pjanic venivano da piccoli acciacchi dalla partita di sabato. In questo momento sono migliorati, tra oggi e domani, soprattutto entro domani mattina, deciderò quale formazione scenderà in campo per domani sera, in vista anche dei possibili 120 minuti. Stiamo tutti bene. Sappiamo dell'importanza della partita. Il Milan.... questo ritardo di un giorno credo li abbia un po' deresponsabilizzati, ma dall'altra parte troveremo una squadra molto arrabbiata, vogliosa di portare a casa un trofeo importante come lo è per noi. Noi invece veniamo da un periodo molto positivo in campionato il rischio nostro è di affrontare questa partita con un pizzico di presunzione, questo non deve accadere perché è il primo trofeo che possiamo portare a casa e soprattutto visto che gli obiettivi che ci eravamo prefissi, i ragazzi sono stati molto bravi a raggiungerli.... il primo posto in campionato con una partita in meno rispetto alla Roma prima di Natale e il passaggio del turno come primi in Champions, quindi manca l'ultimo obiettivo che è quello di domani, domani non abbiamo possibilità di rivincita, quindi dobbiamo fare una partita giusta se vogliamo portare a casa il trofeo".

Quando sei arrivato hai detto: "Noi siamo più da battaglia". Siete più da battaglia del Milan? Questo può essere il segreto per vincere la Supercoppa? Il fatto di essere meno snob può essere che vi porta a vincere tutto?
"Credo che l'umiltà sia una cosa fondamentale, perché il rispetto degli avversari credo ti porti a fare delle prestazioni migliori e al di sopra delle proprie possibilità. Per vincere le partite, soprattutto le finali, le partite secche, bisogna avere tutte queste componenti, oltre che a livello tecnico, tattico, bisogna giocare bene. Ma i valori in una finale si azzerano. Oltretutto Juventus-Milan è sempre una partita dove i valori delle squadre vengono annullati, lo dimostrano i risultati in campionato, dove negli ultimi anni, ma anche nella storia, sono state sempre partite 1-0, 2-1, partite molto equilibrate. L'ultima volta c'è andata male a Milano, altre volte nelle partite precedenti abbiamo vinto ma non abbiamo mai stra-dominato sia in campo che nel risultato. Ecco perchè domani sarà una partita complicata".

La partita di campionato vi ha insegnato qualcosa? Che partita ti aspetti?
"Ci ha insegnato che a Milano abbiamo commesso un errore nella fase difensiva in quel momento della partita, una partita che la squadra che aveva giocato anche discretamente bene. In quell'episodio loro sono stati bravi e noi siamo stati meno bravi nella fase difensiva. Domani è una partita più o meno sulla falsariga di quella di Milano, dove gli episodi incideranno su questa finale, ci sarà molto equilibrio in campo, ecco perché l'attenzione, il rispetto e l'umiltà con qui dobbiamo giocare la partita di domani deve essere al massimo".

Come si incentiva la squadra?
"Il modo di incentivarli è che tutti ci dobbiamo mettere in discussione, ogni partita vinta fa parte e rimane nella storia della Juventus, quella che viene è sempre da vincere. Partite facili non ce ne sono. La partita di domani è complicata perché è una finale e nelle finali, nelle partite secche, può succedere di tutto".

In che senso il Milan viene deresponsabilizzato per il ritardo?
"Innanzitutto perché danno nettamente favorita la Juventus, perché poi il fatto di questo giorno di ritardo, di queste robe che sono state dette, è normale che abbiano tolto un po' di responsabilità, ma nello stesso tempo alla squadra è aumentata la cattiveria di poter portare a casa questo risultato. Noi dobbiamo sapere questo, dobbiamo sapere che per battere il Milan e portare a casa il risultato bisogna fare una partita giusta, tosta, da grande squadra".

Dybala gioca? Buffon e Chiellini dicevano che ripensavano alla sconfitta del 2014 e così gli veniva la carica. E' così anche per voi allenatori?

"Sì, anche perché quella finale lì l'abbiamo persa perché siamo stati disattenti nella parte finale della partita, abbiamo preso gol all'ultimo minuto o negli ultimi due minuti del Tempo Supplementare. Una partita che avremmo portato tranquillamente a casa. Quello deve essere da insegnamento. Per quanto riguarda Dybala, domani devo decidere, possono giocare tutti e tre insieme come ne possono giocare solo due. Devo decidere e valutare, se gioca Pjanic o se non gioca Pjanic. può giocare anche Cuadrado però... (sorride, ndr)".

Il fatto di essere arrivati un giorno prima può darvi un vantaggio?

"Non abbiamo nessuno vantaggio per essere arrivati il giorno prima. Domani sera dopo la partita tanto ci saranno commenti del giorno prima e del giorno dopo. Noi dobbiamo essere concentrati su quello che dobbiamo fare, stiamo preparando la partita bene, non è semplice perché è l'ultima partita prima delle feste natalizie. E la partita prima delle feste natalizie è molto più difficile prepararla rispetto alle altre partite, è come la prima di quando riprenderemo l'8 gennaio, è come la prima della stagione, quindi ci vorrà uno sforzo mentale rispetto a quello delle altre partite".

Per te sono 600 in bianconero. Un breve bilancio di questi anni e le tue aspettative per domani...

"Per le presenze, fa piacere che qualcuno le conti per me e ogni tanto mi renda partecipi di questi traguardi. Sono sicuramente contento e penso che non sarà l'ultima e non saranno le ultime. Qualcosina c'è ancora da dare, a cominciare da domani che c'è un trofeo in palio e come tutti i trofei, come tutte le partite secche che si rispettino, come tutte le finali, va fatto di tutto per cercare di conquistare la vittoria finale".
Hai vinto tanto e trofei più importanti. Che motivazioni trovi?
"La motivazione è la medesima, nel senso che già solo il sapere di disputare una finale, per cui una partita senza altri appelli, fa sì che le motivazioni si mantengano molto alte. poi con la Supercoppa italiana ho un buon feeling e proprio perché ho un buon feeling torno spesso a ricordare l'ultima che ho perso qua col Napoli che mi brucia ancora, quindi tutto questo fa sì che mi approcci alla gara cercando di onorarla e per far di tutto per poterla vincere".
Nel Milan c'è tanto entusiasmo e molta gioventù. Può essere pericolosa?
"Sicuramente, molto pericolosa e rispettiamo molto il Milan perchè quest'anno abbiamo pagato dazio già a San Siro. E anche negli ultimi anni, pur facendo sempre bottino pieno, in effetti qualche grattacapo ce l'hanno sempre creato, per cui il rispetto è massimo e la soglia d'allerta anche, perché alla fine sono opportunità queste".
E' come se la vostra fosse una condanna a vincere. Sbagliate una partita e succede un terremoto. Vi dà un po' fastidio?
"No, è una cosa che mi piace, anzi. E' la cosa che mi dà ancora più stimolo a questa età, il sapere di dover essere aggredibile al minimo errore. Quando hai l'opportunità di giocare e di fare parte di una grande squadra è l'elemento fondamentale che ti tiene vivo e al quale anche in maniera un po' masochistica vai anche incontro, per cui le critiche non devono mancare".
Galliani ha detto che gli piacerebbe giocare qui alcune partite del calcio italiano.
"Penso che i conti debbano farli loro. Ci siamo sempre più accomunando allo sport come business e spettacolo. La direzione di tutto lo sport, non solo del calcio, è questa, sono stati stravolti i canoni a cui eravano abituati. Ci stiamo avvicinando a nuovi mondi che prima di vedevano così lontani".

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