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L'ANALISI

Thiago ha ancora tanto da lavorare: la Juve fa troppa fatica per arrivare in porta

Una vittoria simile a quelle sofferte degli ultimi anni ma c'è il record della fase difensiva

di Andrea Cocchi
20 Ott 2024 - 09:27
 © Getty Images

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Iniziando dalle note positive dell'ultima Juventus, non si può non esaltare una fase difensiva praticamente imperforabile: una rete subita in otto giornate di campionato. Poi ci sono i tre punti, ottenuti in modo tutt’altro che brillante, ma che servono, eccome, in classifica. Volendo si può aggiungere la splendida azione che ha portato all'espulsione di Romagnoli: una serie di triangoli che parte dalla parte bassa della difesa e arriva al limite dell'area avversaria con protagonista lo stesso giocatore. Che poi è Kalulu, uno dei centrali di difesa, che si trasforma in pochi secondi da laterale di sinistra a mezzala, finendo come centravanti. Una specie di Calafiori dell'era bolognese di Thiago Motta

Poi però c'è tutto il resto. Ritrovarsi in vantaggio di un giocatore per un tempo e mezzo e costruire così poco è francamente una nota negativa che non si può non sottolineare. Certo, la Lazio si è piazzata con due linee da quattro al limite dell'area e la partita è sembrata un'esercitazione attacco contro difesa o uno sviluppo offensivo della pallamano. Ovvio che non riuscendo a bucare il muro biancoceleste si sia arrivati a crossare in area 31 volte (31!) senza avere un Milik o un giocatore particolarmente abile nel gioco aereo. Infatti, non a caso, il gol è arrivato su un cross rasoterra deviato da un difensore laziale.

Il richiamo a Milik ci porta a un altro aspetto non trascurabile: le troppe assenze che hanno costretto Thiago a rivedere la formazione iniziale. Non che i cambi dell'undici titolare non piacciano al tecnico brasiliano, anzi. La sua voglia di stupire e di variare può aver contribuito a togliere qualche certezza, e qualche automatismo naturale, alla sua Juventus. Nulla da dire sulle scelte contro la Lazio vista l'ecatombe, tra infortuni e squalifiche, che ha caratterizzato la vigilia bianconera. I cambi in corsa, poi, sono stati anche azzeccati. Soprattutto l'ingresso di Weah per Savona, che ha portato lo statunitense a fare l'esterno alto spostando Cambiaso nel ruolo di laterale basso (con la possibilità di sfruttare i suoi movimenti verso il centro per aumentare il numero di costruttori di gioco) e quello di Fagioli per Locatelli

Restano però ancora dei dubbi su chi dovrebbe accendere il gioco. Yildiz alto a sinistra sembra sprecato e le due mezze ali-trequartisti, in questo caso Thuram e Douglas Luiz (sempre più oggetto misterioso), hanno dato un contributo davvero minimo a una manovra che non può nemmeno contare su una punta di raccordo. Ora non resta che aspettare il rientro di giocatori chiave, soprattutto sulla destra e sulla trequarti, vedi alla voce Nico Gonzalez, Conceiçao e Koopmeiners e, soprattutto, augurarsi che Thiago si decida a scegliere una formazione tipo. Non un undici fisso e immutabile come 20/30 anni fa, ma almeno un'ossatura che permetta ai suoi di ritrovarsi con una certa facilità, evitando di vedere una manovra che non riesce quasi mai a esprimere la giusta fluidità

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