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Thiago Motta, il piano per tenersi la Juventus: dal cambio modulo al reintegro di Vlahovic

Sosta di lavoro per il tecnico: al vaglio l'opzione 352 o 433 oltre a colloqui individuali per ricostruire il rapporto con alcuni calciatori 

20 Mar 2025 - 16:39

Dieci giorni per riprendersi la squadra e conquistare il vitale quarto posto. Chiudere bene la stagione e arrivare in Champions League, obiettivo minimo della stagione, potrebbe non bastare a Thiago Motta per rimanere l'allenatore della Juventus anche per l'anno prossimo. Ma provare a raddrizzare una stagione che, a tratti, è stata disastrosa è d'obbligo. Per questo nell'ultimo periodo di crisi i contatti tra Motta e Giuntoli sono stati più frequenti che mai: la società sta facendo sentire la vicinanza al tecnico, cercando anche di aiutarlo a recuperare il rapporto con alcuni dei senatori dello spogliatoio

CAMBIO TATTICO

Nonostante la conferma della fiducia in Motta, la società ha mosso alcune critiche al giovane allenatore. In primis, l'immobilismo tattico e la gestione del gruppo: ai vertici bianconeri non è andato giù vedere Vlahovic e Yildiz, due dei giocatori di maggior talento della rosa, relegati in panchina per 90 minuti contro la Fiorentina. Anche la rivoluzione della difesa è stata una critica mossa a Motta: Cambiaso e Gatti sono due perni quasi irrinunciabili per la Juventus di oggi. Partendo da questi presupposti, Giuntoli ha messo il tecnico davanti all'opzione di cambiare modulo per trovare una collocazione che possa esaltare tutti gli interpreti a disposizione. Una sterzata verso il 352 o il 433 potrebbe aiutare alcuni giocatori: oltre a quelli citati in precedenza, anche Kolo Muani potrebbe giovare di un cambio di modulo. Il francese nelle ultime partite è sembrato abbandonato a sè stesso, facile preda per le difese avversarie. Aggiungere un'altra punta come Vlahovic al suo fianco potrebbe aiutarlo a trovare più spazio e rendersi maggiormente pericoloso. 

MOTTA PSICOLOGO

Thiago però è ben consapevole che la squadra va ripresa mentalmente ancor prima che in campo. Il rapporto con alcuni dei giocatori più importanti sembra davvero ai minimi termini. Ragione per cui il tecnico, affiancato anche da Giuntoli, sta provando con colloqui individuali a entrare in empatia con alcuni di loro. E le "sedute" di recupero non potevano che iniziare dai calciatori che Motta ha individuato come i suoi fedelissimi: Manuel Locatelli, Khephren Thuram, Michele Di Gregorio, Weston McKennie, Nico Gonzalez. Tanti di loro, al momento, sono partiti per gli impegni con le Nazionali. Non capitan Loca però: l'ex Milan è stato uno di quelli che ha giovato maggiormente dalla "cura" Motta e sembra essersi imposto anche come uno dei leader del nuovo corso bianconero. Recuperare la fiducia di Manuel potrebbe aiutare Motta a riprendere in mano la squadra. Per questo, quando la squadra sarà di nuovo al completo, è probabile che Thiago porti tutti fuori a cena, come già fece prima della partita con l'Inter. In quel caso portò bene, oggi si spera che possa ricompattare il gruppo e far nascere una sorta di patto per la qualificazione in Champions. La prova definitiva al campo, di rientro dalla sosta, in casa contro il Genoa.

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