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Kolo Muani ancora decisivo, torna al gol pure Vlahovic ma senza la scossa e la qualità del turco
di Stefano Fiore© Getty Images
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"La cosa migliore della partita contro l'Empoli? La vittoria". Thiago Motta ha risposto con un sorriso dopo il poker contro i toscani ma la battuta del tecnico regge fino a un certo punto, visto che in parte nasconde le difficoltà del primo tempo quando la Juventus sembrava poter avvitarsi di nuovo nel copione visto nei match precedenti quando, Champions compresa, erano arrivate due sconfitte e un pareggio. La rimonta del secondo tempo, come accade spesso nel calcio, cancella quasi tutto dei problemi a livello offensivo ma è su quel quasi che dovrà lavorare Motta, perché se è vero che Kolo Muani si sta subito dimostrando acquisto azzeccato (tre gol in due partite) e Vlahovic e Conceiçao sono tornati al gol - a proposito, è il terzo poker bianconero stagionale dopo quello con l'Inter di ottobre e quello col Cagliari di dicembre -, la vera pedina imprescindibile di questa squadra resta Kenan Yildiz.
Unico a infiammare lo Stadium anche nella prima frazione di gioco, i compagni si appoggiano a lui per saltare l'uomo e accendere la scintilla di una squadra che troppo spesso sembra aver bisogno di essere trascinata. La mancanza di intensità e aggressività mostrata nei primi 45 minuti di ieri si può tamponare solo con le giocate del singolo, ed è quello che è successo in particolare in occasione del 2-1: la ruleta che ha lanciato Weah al tiro ha letteralmente cambiato mood di giocatori e stadio, contribuendo indirettamente (vista la sostituzione proprio dopo la seconda rete di Kolo Muani) a ritoccare ulteriormente il risultato.
Tra le nuove 'alchimie' provate da Motta nella formazione iniziale, non ha convinto Koopmeiners regista a fianco di Locatelli con McKennie sottopunta mentre Weah terzino è sembrato più a suo agio rispetto alla Champions, anche se Cacace e Maleh logicamente sono clienti migliori da affrontare rispetto a Kokcu e Schjelderup. Debutto sostanzialmente indolore per Veiga, bene Nico Gonzalez che nella sua posizione - diversamente da falso nove - diventa irrinunciabile: Thiago Motta deve ripartire (anche da qui).