I bianconeri sono a meno sei dalla vetta e stanno cominciando a dare segni di vita in campionato nonostante le eliminazioni dalle Coppe
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Tra contestazioni, tuoni e fulmini, insulti social, sospetti di una nuova rivoluzione a fine stagione, due eliminazioni sanguinose in Champions e Coppa Italia per mano di Psv ed Empoli (non Real e Inter, con tutto il rispetto), ci si accorge guardando la classifica di Serie A, che Thiago Motta è a meno sei punti dalla vetta. In condizioni normali la Juventus sarebbe inserita di diritto tra le pretendenti allo scudetto. E allora? E' soltanto un sogno di inizio primavera o una realtà concreta?
PERCHE' SI'
I bianconeri iniziano ad avere una manovra credibile ed efficace. La squadra ha iniziato a essere più verticale e meno legata all'idea fissa di rischiare il meno possibile e affidarsi a un lungo e sterile possesso nella propria metà campo. Ora si intuiscono le idee dell'allenatore nella fase offensiva, con sprazzi di gioco posizionale. La Juve costruisce a quattro più due centrocampisti, o a tre con Cambiaso che da sinistra entra dentro il campo permettendo a Thuram di aggredire la trequarti. Una zona già occupata da Yildiz, che taglia da destra liberando la fascia per Weah, McKennie e un Nico Gonzalez che rimane a occupare l'ampiezza a sinistra. Insieme a Kolo Muani, una batteria di giocatori che ruotano e occupano i canali verticali, oltre ad attaccare l'area al momento opportuno. La nuova linea bianconera ha fruttato cinque vittorie consecutive in campionato, portando la Juve a meno sei dall'Inter capolista (a cui ha strappato quattro punti nei due scontri diretti). Ha perso una sola partita in Serie A in stagione (quella di Napoli) e ha la migliore difesa con soli 21 gol subiti. Se dovesse prendere i tre punti nel big-match di domenica sera contro l'Atalanta, l'utopia non sarebbe più tale.
PERCHE' NO
Il calendario non è alleato del sogno. Nelle prossime quattro partite la Juventus dovrà affrontare, come già detto, l'Atalanta in casa, la Fiorentina fuori, il Genoa all'Allianz e la Roma all'Olimpico. Tre partite su quattro insidiosissime, se si considera che la capolista Inter, invece, nello stesso periodo ha scontri più abbordabili. In più i bianconeri hanno tre squadre davanti e dovrebbero sperare in un calo contemporaneo di formazioni che finora hanno fatto bene. Poi si è creata un'ulteriore emergenza in difesa. Oltre a Bremer e Cabral, fuori praticamente per tutta la stagione e Kalulu, appena rientrato, ora c'è il dubbio legato a Gatti. Non dovesse recuperare, Thiago si dovrebbe arrangiare con l'ex milanista e Kelly come centrali in uno scontro così delicato come quello contro la squadra di Gasperini. Insomma, le incognite sono tante e basta pochissimo per passare dal sogno scudetto a dover difendersi, con le unghie e con i denti, dall'assalto di chi bussa al quarto posto. Squadre, tra l'altro, molto vicine in classifica ai bianconeri.