Il turco subito decisivo col nuovo tecnico e nel nuovo ruolo: eguagliato il record di Del Piero
Dieci e gode. Kenan Yildiz è tornato. E, con lui, tutta la Juve. Sulle orme, certamente scomode, del suo idolo Del Piero, ha regalato a Tudor il primo successo e alla Juve la vittoria della ripartenza dopo il blackout che ha portato all’esonero di Thiago Motta.
In un sabato complicato, contro un avversario complicato, la Juve ha ritrovato il suo numero 10, che era uscito a fine primo tempo contro l’Atalanta e nemmeno entrato a Firenze. Tudor lo ha rifatto sentire importante, gli ha detto “tu giochi!”, lasciandolo in campo per tutta la partita, un gesto non casuale con cui il nuovo allenatore ha voluto mandare un segnale a Yildiz (così come a Vlahovic: anche lui in campo per 90 minuti). Il turco ha ritrovato la fiducia, necessaria per segnar un gol come quello fatto al Genoa.
Ma c’è anche una spiegazione tattica del risveglio del talento bianconero: accentrato da Tudor e liberato dai dogmi di Thiago Motta, Yildiz adesso, in campo, può fare ciò che vuole. A 19 anni ha già eguagliato un piccolo “record” del suo mito Del Piero, che alla stessa età chiuse il campionato con 5 gol.
La parabola di Kenan Yildiz è cominciata nel dicembre 2023, due anni dopo il suo arrivo a Torino dalle giovanili del Bayern Monaco. La sua prima rete in maglia Juve, in campionato contro il Frosinone alla prima da titolare, scatenò subito la critica. In poco più di un anno, si è preso la maglia numero 10, un ruolo importante in squadra, ha segnato 11 gol totali, fra campionato e coppe. Niente male per un ragazzo che non ha ancora compiuto 20 anni. Nei primi cinque tornei d’Europa, soltanto il fenomeno del Barcellona, Yamal, e il gioiellino del Como, Diao, sono più giovani dello juventino fra i giocatori con almeno cinque gol in campionato. Ma la partita è ancora lunga. E con Tudor il numero 10 bianconero... già gode.