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LA STATISTICA

Tudor vira su una Juventus "allegriana": contro il Monza solo il 17% di possesso palla

I bianconeri, complice anche l'espulsione di Yildiz a fine primo tempo, hanno lasciato l'iniziativa all'ultima in classifica

29 Apr 2025 - 11:54
 © Getty Images

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Le statistiche nel calcio servono a poco, per qualcuno a nulla. Ci sono però dei numeri, che sono impossibili da ignorare, che aiutano a capire verso quale tipo di gioco si orienta una squadra o un allenatore. Tudor ha già detto e dimostrato quanto poco gli interessi il possesso palla. Contro il Monza, però, si è andati oltre a qualsiasi previsione, visto che la Juventus ha tenuto il pallone solo per il 17% della partita. Certo, il fatto di passare in vantaggio presto ha orientato i padroni di casa verso una gara di attesa che è diventata una necessità dopo che Yildiz si è fatto buttare fuori sul finale di tempo, lasciando la Juve in dieci per tutta la ripresa. 

A volte le rivoluzioni, o le restaurazioni, si fanno per convinzione. A volte per necessità. Thiago Motta è arrivato per dare una svolta alla manovra, ricercando un calcio più strutturato che ha portato a un possesso palla insistito soprattutto nella propria metà campo. Un ruminare poco concreto, un atteggiamento che assomiglia a un petting fine a sé stesso, che difficilmente porta alla conclusione dell'atto. Anche se l'obiettivo era quello di staccarsi dall'imprinting allegriano, si poteva cercare qualcosa di più diretto. Ed ecco arrivare Tudor, scelto più per la necessità di trovare un traghettatore credibile che per virare verso la restaurazione.

Si dà il caso, però, che l'allenatore croato sia uno che non ama troppo gli orpelli e le sue indicazioni siano quasi sempre orientate verso la ricerca della verticalità. Sui social ci si interroga se, alla fine, la Juve non sia finita in una sorta di limbo da "Allegri 2.0". In realtà ci si arrangia come si può e, visto lo stato attuale delle cose, c'è solo una possibilità per salvare la stagione: conquistare un posto nella prossima Champions League. Il modo, alla fine, non conta. 

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