Calcio in lutto: è morto il preparatore Ventrone
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"Ricorderemo sempre la sua figura discreta, la sua cura dei dettagli, la sua filosofia del lavoro"
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La notizia della morte di Ventrone ha profondamente colpito il mondo del calcio. Soprattutto la Juventus, club a cui il preparatore atletico era particolarmente legato umanamente e professionalmente. "Se n'è andato uno dei nomi storici della Juve a cavallo dei due secoli - si legge nel ricordo della società bianconera -. Gian Piero Ventrone ci ha lasciato all’età di soli 62 anni: ha lavorato per tante stagioni come preparatore atletico bianconero, dal 1994 al 1999, contribuendo, insieme a Mister Lippi, a costruire e a prendersi cura di una Juve che ha vinto di tutto, in Italia e in Europa".
"Ventrone è poi tornato a Torino poi dal 2001 al 2004, arricchendo il suo (e nostro) palmares di altre vittorie - prosegue la nota della Juve -. Un metodo innovativo, una cura della condizione fisica ispirata a criteri moderni, che ha fatto scuola in Italia e all’estero: Ventrone era, sempre con Lippi, nello staff dell'Italia Campione del Mondo 2006, e ha continuato ad arricchire la sua carriera di esperienze importanti, in Francia, in Cina e in Inghilterra, dove ha vissuto le ultime sue avventure".
"Ricorderemo sempre la sua figura discreta, la sua cura dei dettagli, la sua filosofia del lavoro, e soprattutto quello che forse è stato il suo talento più grande: capire come il calcio (e quindi una delle sue componenti fondamentali, la tenuta fisica e atletica) stesse gradualmente entrando in una nuova era - conclude il ricordo della Juve -. Una nuova era che, in parte, ha contribuito a scrivere. Ciao, Gian Piero".
CAPELLO: "UNA PUGNALATA, MOLTO LEGATI"
"La notizia della sua scomparsa è stata una pugnalata. E' una cosa triste, un brutto momento. Ci legava tanto affetto ed amicizia per il ricordo del lavoro fatto insieme in Cina. Ci sentivamo spesso, quasi settimanalmente". Fabio Capello ricorda così a LaPresse il preparatore atletico Ventrone. I due hanno lavorato insieme nella stagione 2017/18 allo Jiangsu Suning. "Era un uomo curioso, nel lavoro ma soprattutto nella vita. Si aggiornava sempre, era uno studioso, cercava sempre il meglio - ha aggiunto l'ex tecnico di Milan e Roma - . Un ricordo dell'esperienza in Cina? L'emozione che ha provato quando è venuto a trovarlo il figlio, è stato un momento che mi è rimasto dentro".
GIRAUDO: "VENTRONE UN AMICO, CONDIVISO MOMENTI STRAORDINARI"
"Il calcio ha perso un grande professionista, io ho perso un amico con cui ho condiviso momenti straordinari". Lo ha detto a LaPresse Antonio Giraudo, ex dirigente della Juventus negli anni della permanenza a Torino del preparatore.
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