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Juve, ecco Tudor: "Lo spirito non deve mancare mai, c'è voglia di ripartire. Vlahovic? Ha tutte le doti di un top"

Le parole del tecnico bianconero in vista dell'esordio sulla panchina contro il Genoa di Vieira

27 Mar 2025 - 13:06

Per la terza volta l'avventura alla Juventus di Igor Tudor può cominciare. Dopo aver indossato il bianconero da giocatore e da vice allenatore, il tecnico croato è chiamato a chiudere nel migliore dei modi la difficile stagione della Vecchia Signora traghettandola con l'obiettivo fondamentale della qualificazione alla prossima Champions League dopo l'esonero di Thiago Motta. "Non parlo di quanto è stato fatto prima di me, io sono qui per lavorare forte e cercare di raggiungere l'obiettivo che tutti sappiamo - ha commentato Tudor in conferenza -. Il mio dovere è mettere i giocatori in condizione di rendere al massimo, bisogna fare le cose per bene e lo spirito giusto non deve mancare mai". La Juventus potrebbe ripartire da Vlahovic: "Lui ha tutte le doti che un giocatore di prima fascia deve avere. Ha grande voglia di ripartire".

LE PAROLE DI IGOR TUDOR IN CONFERENZA

Come sono stati i primi giorni da allenatore della Juventus?
Prima di tutto ringrazio Giuntoli e il club per la possibilità che mi è stata data. Farò di tutto per giocarmi questa opportunità, facendo le cose per bene. Ovviamente le emozioni ci sono perché allenare la Juventus è qualcosa che vorrebbero fare tutti. Ho grande voglia di raggiungere l'obiettivo quarto posto, so di avere una squadra forte e dobbiamo lavorare. Il grosso del gruppo è arrivato ieri, ma non ci sono scuse.

Come ha trovato Dusan Vlahovic e che ruolo avrà nel suo calcio?
Lui, come altri, sono tornati prima e hanno fatto un bel gesto. Vlahovic è fortissimo, ha tutte le doti che un giocatore di prima classe deve avere. Sa fare gol, è veloce ed è un trascinatore. Sappiamo che arriva da un periodo difficile, ne abbiamo parlato, ha grande voglia di ripartire. Lui può giocare con Kolo Muani, ma anche da solo. Ho trovato una rosa forte e giovane, è stimolante per me.

Come ha visto Koopmeiners e Yildiz e in che ruolo li vede?
Quando i giocatori sono forti è anche facile trovare il ruolo. Ho visto i ragazzi dispiaciuti, quando un allenatore va via è anche responsabilità loro. Ho visto tutti con grande voglia di ripartire, Koop e Yildiz hanno caratteristiche rare e possono fare gol, con la capacità di fare la differenza davanti alla porta. Il mio obiettivo è trovare il modo di farli rendere, mettendoli a proprio agio.

Si sente l'uomo che risolve i problemi? Su cosa lavorerà per primo?
Le descrizioni e le etichette ci sono sempre in questi casi, ma la verità è sempre nel mezzo. Non mi sento niente se non un allenatore, sono già 15 anni che faccio questo mestiere e ho girato abbastanza. Sono un po' particolare perché faccio scelte di cuore a volte, mi è capitato anche di recente. Si vive il presente e il momento anche in questo lavoro, non mi cambia niente avere 10 anni di contratto o sei mesi, io faccio quello che devo fare al massimo. Quello che accadrà in futuro non si può controllare.

La squadra fa fatica a reagire nei momenti difficili? Ha intravisto dei leader in questa squadra?
Qualche ragazzo l'ho conosciuto ieri, è troppo presto per dare un giudizio. Questa gioventù è diversa dalla nostra generazione, nel mondo come nel calcio. Prima c'era più personalità ovunque, ma è stata presa una strada di cambiamento in società e quando arrivano tanti giocatori nuovi tutti insieme la crescita può anche rallentare un attimo. Alla Juventus però non interessa a nessuno dell'età, bisogna crescere in fretta e vale per tutti dai giocatori al tecnico passando per il club. La forza di questo club è scegliere le persone giuste e la cultura del lavoro, quella che ho vissuto anch'io in bianconero e che voglio trasmettere.

Chi sarà il capitano della Juventus?
Il capitano sarà Locatelli, ha personalità e doti giuste per questo ruolo.

Ha chiesto a qualcuno di prendersi più responsabilità?
No, tutti hanno questo dovere di prendersi responsabilità quando si gioca.

Si può avere una svolta da subito? Su cosa bisogna puntare di più?
Credo che si possa fare bene da subito. Bisogna dare spensieratezza, ma anche cattiveria agonistica e mentale. Non dobbiamo trascurare nessuna aspetto, andando forte verso l'obiettivo.

Passerà alla difesa a tre da subito?
Nella mia carriera ho giocato a tre ma anche a quattro, marcando a zona o a uomo. Bisogna trovare l'assetto giusto per i calciatori a disposizione, ma la differenza lo fa lo spirito di sacrificio in campo e la voglia. Questo è un compito dell'allenatore.

Come cambierà la sua Juventus rispetto al recente passato? Come valorizzerà Koopmeiners?
Non posso paragonare il mio lavoro con quello degli altri. Farò le mie valutazioni in allenamento, lavorando e sperando di far vedere qualcosa in partita. Lo spirito non deve mancare mai, quello è sicuro. Koopmeiners è un giocatore che viene da annate super, quest'anno è stato più discontinuo ma è forte e devo farlo rendere al massimo e sono sicuro che lo farà.

Cos'hai pensato quando ti ha chiamato la Juve? Cos'hai detto ai ragazzi?
Sicuramente ero contento quando sono stato contattato. Ai ragazzi ho detto le cose chiedo e lo spirito che voglio vedere.

C'è un momento in carriera in cui ha capito l'importanza di indossare questa maglia? Come la trasmette?
Quando giocavo avevo Zidane nello spogliatoio, dovevo fare terapia ma prima di me arriva Zizou e allora me ne sono andato. Lui mi prende e mi disse che era il mio turno, anche se ero un ragazzo. Un'altra volta mi sono tolto le calze dopo l'allenamento lanciandole, Del Piero le raccolse e mi disse di piegarle per bene per rispetto al magazziniere. Questo rappresenta una parte dello spirito bianconero.

Non ci sono scuse per i giocatori? Hanno bisogno di comprensione o durezza?
Entrambe le cose, penso, anche se è una questione individuale. Bisogna prepararsi a mettere cattiveria agonistica, ma senza mettere ansia e pressione.

Ci dobbiamo aspettare una squadra offensiva?
Non bisogna rinunciare a niente, nel calcio bisogna fare tutto. Voglio che i ragazzi si divertano, quindi fare un gol in più ma correndo e difendendo tutti. Mi piace attaccare con tanti giocatori, ma mi piace altrettanto non prendere gol. Bisogna gestire la strategia, i cambi, le marcature preventive... tante cose. Il calcio deve essere sempre più interessante perché il mondo è sempre più esigente.

Cosa si aspetta dallo Stadium e cosa vuole chiedere loro? Come affronterà il Genoa?
I tifosi sono sempre stati importanti e sono sicuro che sabato ci daranno un grande supporto perché amano questo club. Faremo una bella gara, che sarà difficile contro una squadra di qualità e con un allenatore capace. Rispettiamo il Genoa, ma con la consapevolezza dei nostri mezzi.

Cosa pensa di Kolo Muani e Thuram?
Ho parlato con papà Lilian, mi ha detto di dargli uno schiaffo se fa qualcosa di sbagliato. Khephren è forte, l'ho sfidato quando era a Nizza. Kolo l'ho incontrato ieri, è fortissimo e non devo dirlo io. Sono contento di avere entrambi e proverò a farli rendere.

Che pensiero hai avuto ascoltando le prime impressioni dei giocatori?
Le impressioni le senti, le respiri. Però non si vince con il cuore e le sensazioni di appartenenza. Bisogna toccare tanti punti diversi, sia di motivazioni che tattici e tecnici. I protagonisti sono i calciatori che vanno in campo, ma noi tutti dobbiamo metterli nelle condizioni di farli rendere al massimo. Si vinc facendo le cose giuste e per bene, non con il cuore o con le parole.

Quanto hanno influito i suoi allenatori avuti alla Juventus?
Tanto, mi hanno allenato Lippi, Capello, Ancelotti... gente che ha vinto tanto. La Juventus è stata una scuola di vita per me, non solo dal punto di vista calcistico. Sono arrivato alla Juve che avevo 20 anni.

Come mai la Juventus segna poco da palla inattiva?
Non commento il lavoro precedente, non sarebbe educato. Mi metto a lavorare e vedremo se le cose cambieranno. Sicuramente sono situazioni con cui si muove la classifica facendo punti, è una parte sempre più importante.

Ha sentito Marcello Lippi in questi giorni? I suoi insegnamenti su caratteri e mentalità potranno essere utili?
Lippi mi ha portato alla Juventus e lui rappresenta tanto di quella società e quell'esperienza. Gli voglio bene.

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