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Una sfida dal sapore Champions per tre punti che, a tre giornate dalla chiusura, prima fase della nuova Europa League, possono valere più di un piede agli ottavi. Anche per questo Francesco Farioli, tecnico dell'Ajax, invita i suoi alla massima attenzione perché la Lazio "è sempre stata una squadra importante. Ha vinto la Serie A, ha sempre avuto grandissimi giocatori. Fanno cose bellissime in Europa, credo che ora stiano ripetendo le gesta dei giorni migliori, sta facendo un percorso in campionato straordinario, così come in Europa e in Coppa Italia. Entusiasma per come riempie le due aree, attaccando con tanti giocatori e con grande ferocia, ma difendendosi poi con grandissimo spirito. Mischiando il tutto fa sì che sia quella di domani una gara difficile e complicata". Per i lancieri, quella contro i biancocelesti, è una sfida cruciale; vincendo, infatti, aggancerebbero proprio la squadra di Baroni a quota 13 punti. Un'occasione da sfruttare, anche per effetto del fattore campo, e che lo vedrà opposto proprio al tecnico laziale in un derby tutto toscano delle panchine: "Ci accomunano tante cose - ammette Farioli - Oggi siamo a giocarci una bella partita, mi fa piacere affrontare un allenatore che negli ultimi anni ha fatto così bene". Una partita particolare non solo per la classifica e per il blasone delle squadre, ma anche per le polemiche nate dopo la decisione della sindaca di Amsterdam di vietare la trasferta ai tifosi laziali. Un peccato per Farioli che ammette il dispiacere sottolineando come sia lui che "il club volevamo fossero presenti, ma alcune scelte vanno oltre il nostro controllo", le sue parole che chiudono la questione ma aprono la sfida che, per l'Ajax, rappresenta la grande occasione di battere la dominatrice della nuova Europa League e mettere forse la pietra decisiva verso la qualificazione agli ottavi di una competizione che, sette anni fa, l'aveva vista finalista contro lo United. Un traguardo che Farioli e tutti i suoi uomini, pur senza dichiararlo, sognano di raggiungere di nuovo scrivendo, stavolta, un finale diverso.